Alla vigilia del pronunciamento del Tar sulla richiesta di sospensiva dei lavori (la sentenza sul merito del ricorso di Italia Nostra arriverà tra alcuni mesi), la Fiorentina ha organizzato una visita guidata al cantiere del Viola Park per i giornalisti. Ma non tutti. Il presidente Commisso ha già messo in pratica l’annunciata politica dei “cartellini rossi”. Al tour fra ruspe e gru non sono stati invitati Gazzetta dello Sport e Corriere Fiorentino “rei” di aver esercitato il diritto di critica nei suoi confronti. Una decisione vergognosa e pericolosa, dal carattere intimidatorio, che mina il rapporto tra la libera stampa (tutta) e la società viola e non fa onore allo stesso Commisso.
Il sopralluogo è stato utile per acquisire alcune ulteriori informazioni sull’area del Viola Park e sull’andamento dei lavori che domani (mercoledì 19 maggio) potrebbero essere sospesi dal Tar.
Reperti archeologici – Nel corso degli scavi è stato trovato un gran numero di reperti archeologici. I resti di antiche costruzioni sono stati visionati dai tecnici della Soprintendena, fotografati, catalogati e ricoperti con sabbia. La medesima operazione fatta con i ritrovamenti sotto piazza della Signoria. Gli archeologi della soprintendenza hanno trovato 110 tombe alla cappuccina di epoca oscillante fra il I e il III secolo dopo Cristo: fra i resti anche un paio di orecchini d’oro e uno specchio in argento.
L’area – L’architetto Casamonti, progettista del Viola Park, ha specificato che sui 9 ettari (ex centro di formazione Enel) le previsioni urbanistiche del Comune di Bagno a Ripoli prevedevano una potenzialità edificatoria di 45mila metri quadrati, mentre l’intero Viola Park ne prevede 22mila, meno della metà. Tre dei 25 ettari complessivo dell’area restano a destinazione agricola.
Verde – Al termine dell’intervento l’area conterà 50.000 nuove piante, di queste 800 saranno alberi ad alto fusto che serviranno anche a tutelare la privacy del centro sportivo.
Le costruzioni – I padiglioni saranno realizzati in acciaio, legno e vetro ed entro il prossimo settembre saranno già montati.
Le acque – I tetti a V delle strutture permetteranno il recupero delle acque piovane che confluiranno nel laghetto artificiale e saranno utilizzate per l’innaffiamento dei campi di calcio.
Campi di allenamento – La zona (un ex padule) è soggetta ad allagamento, per questo il livello dei campi è stato innalzato di circa due metri utilizzando le terre di scavo provenienti dalle fondamenta dei nuovi padiglioni.
Cantiere – Al momento l’impresa Nigro, che sta realizzando il Viola Park, ha impegnati sul cantiere circa 80 operai che da giugno – hadetto il titolare, Giovanni Nigro – arriveranno a circa 300.