E’ iniziata la preparazione dei terreni dei primi campi da gioco del Viola Park. Dopo aver livellato il terreno si sta procedendo a spandere il sottofondo. Il panorama di questi giorni prevede camion che scaricano mucchi di terriccio e ruspe intente a distribuire e spianare. Alzati anche alcuni degli alti pali che sorreggeranno le reti di divisione tra un campo e l’altro.
Il progetto prevede un tolare di dieci campi di calcio (compresi quelli dei mini stadi) dei quali otto in naturale e due in sintetico. La Fiorentina ha provato a modificare questo rapporto in metà in un modo e metà nell’altro, ma dalla Soprintendenza è stato risposto picche.
In realtà dalla società viola filtra la speranza di poter ancora modificare questa prescrizione, tuttavia l’architetta della Soprintendenza Rosella Pascucci, responsabile per la zona di Bagno a Ripoli, è molto chiara: “Dopo un incontro, avvenuto alcuni mesi fa, nel quale spiegammo alla Fiorentina che non c’era possibilità di mutare il rapporto tra campi in erba naturale e in erba sintetica, non ne sono seguiti altri. Nè la Fiorentina ci ha mai presentato ufficialmente una rischiesta in questo senso. Il progetto deve quindi andare avanti con le previsioni originarie”.
Intanto proseguono di buona lena i lavori dei vari padiglioni del Viola Park (alcuni in fase avanzata, altri un po’ meno). Un video dall’alto dell’azienda Tekno Ldf pubblicato sul loro profilo Instagram mostra lo stato dell’opera.
A mio parere la questione dei campi di calcio “naturali” è di quelli sintetici è assolutamente irrilevante.
Dico questo dopo aver letto come viene costruito un campo di calcio in erba naturale. Chiunque può andare a vederlo sui siti internet specializzati.
Per prima cosa va assicurato un buon drenaggio sotto il campo. Per il centro viola questo è particolarmente importante perché la zona è chiamata Padule e, se non fosse ben drenata, sarebbe più adatta alla pallanuoto che al calcio. Il drenaggio viene assicurato con canalizzazioni sotterranee in cemento e con l’apposizione di materiale drenante diverso dalla terra. Poi, sotto il manto erboso, va messo uno strato abbastanza profondo di materiale “desertificante” che impedisca la risalita di forme vegetali e animali che altererebbero l’omogeneita’ del manto erboso. Chiunque abbia gestito un giardinetto o un campo sa di cosa parlo. Infine viene steso il vero manto erboso profondo qualche decina di centimetri. Quindi il campo in erba vera non ha più niente di naturale. Se un domani qualcuno volesse riportare un campo di calcio all’uso agricolo, dovrebbe, come per la famosa Terra dei Fuochi, togliere uno strato di almeno un metro, gettarlo in una discarica come quella che la società Autostrade ha fatto, complice anche la nostra amministrazione, nella valle dell’Isone e riportarci sopra almeno un metro di buona terra.
Inoltre un campo “naturale” richiede, per il suo mantenimento una grande quantità d’acqua togliendola, in questi tempi di siccità, a tutta la comunità.
Quindi la questione è superficiale e fuorviante è sembra fatta apposta per spostare l’attenzione della gente su falsi problemi per impedire che si ponga il problema di quanto sia convenuto, al di là del guadagno economico e di immagine dei quattro protagonisti della decisione di fare il centro viola, causare la catastrofe ambientale e paesaggistica che ormai abbiamo tutti sotto gli occhi.