Ieri fulmini e saette, stamani baci e abbracci. Il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, è un po’ umorale: un momento se la prende con le leggi italiane, la burocrazia, le istituzioni tutte senza distinzioni (vedi articolo), poi ci ripensa e invita il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini nel suo quartiere generale al Viola Park. E così stamani, mentre un giornale titolava addirittura “L’attacco di Commisso a Casini sul Viola Park” (Corriere Fiorentino), a Villa Viola, nell’ufficio del presidente, al sindaco Casini veniva chiesto nuovamente aiuto per risolvere la spinosa e intricata vicenda dell’agibilità per i mini stadi del centro sportivo.
Un incontro per mettere a punto i nuovi passaggi burocratici necessari ad accorciare i tempi, molto più lunghi del previsto, della richiesta di deroghe inviata alla Prefettura.
Al massimo entro venerdì 25 agosto (dopodomani) lo studio Archea dell’architetto Casamonti, progettista del Viola Park, dovrà consegnare al Comune di Bagno a Ripoli, per conto di Acf Fiorentina la documentazione nella quale si dichiara di sospendere la procedura di richiesta di agibilità in deroga e si fa un passo indietro, tornando al progetto originario in linea con la normativa. O quasi.
Vediamo perché. Il progetto iniziale prevedeva che i mini stadi avessero una recinzione autonoma da montare e smontare in occasione degli eventi sportivi al Viola Park. Un po’ come accade introno al Franchi il giorno della partita. Le stesse barriere mobili avrebbero delimitato anche le vie di fuga. Una soluzione esteticamente non troppo bella. Inoltre, rispetto alle intenzioni iniziali, la Fiorentina ha deciso di giocare al Viola Park un numero maggiore di partite aperte al pubblico (con capienza degli stadi limitata a 1.500 spettatori, che saliranno a 3.000 solo dopo la completa realizzazione della tramvia). Quindi con un continuo e scomodo monta e smonta.
Per questo era nata l’idea di chiedere la deroga, eliminando le barriere mobili e considerando come recinzione degli stadi quella esterna del Viola Park (ma i muri perimetrali non sono alti a sufficienza e, tutelati dalla Soprintendenza, non si possono rialzare); oltre a utilizzare steward per segnalare le vie di fuga. Questa è una procedura che prevede tempi lunghi (per esempio ancora la Commissione dei Vigili del Fuoco non si è pronunciata) sarà portata avanti in un secondo momento.
Ora la Fiorentina presenterà al Comune di Bagno a Ripoli il progetto di recinzione originario ma con barriere fisse, ed esteticamente più curate, anziché mobili.
Se la documentazione arriverà, come preannunciato, entro venerdì, l’ipotesi è che il Comune convochi per il prossimo 8 settembre la Commissione pubblico spettacolo per l’esame di fattibilità del progetto, Nel caso non vi siano modifiche o prescrizioni, per il 12 settembre potrebbe essere fissato il sopralluogo della Commissione al Viola Park e, se non vi saranno osservazioni, il giorno successivo sarà rilasciata l’agibilità, in tempo per la prima partita di campionato della Fiorentina femminile contro il Sassuolo, fissata per il 17 settembre.
Resta, tuttavia, pendente un ulteriore problema: il Genio Civile ha chiesto il rafforzamento della recinzione del Viola Park, nel tratto che lo divide dalla proprietà Dorin (lato Ovest del centro sportivo). La recinzione deve essere in grado di resistere ad una pressione della folla di 300 Kg/Newton. Per il via libera, dovrà arrivare al Comune di Bagno a Ripoli anche l’ok del Genio Civile.
Il sindaco viene convocato dal padrone e, per mettere le cose in chiaro, si precipita ossequiosamente