Nuovo tentativo della Provincia di Forlì Cesena di disfarsi delle due ville storiche di sua proprietà nel territorio di Bagno a Ripoli: Villa Pedriali e Villa La Cipressa. La prima asta pubblica risale al settembre del 2017. Da allora ne sono susseguite altre, sempre andate deserte.
Ora c’è un nuovo bando, anche se stavolta la base d’asta non ha subito riduzioni rispetto all’anno scorso: per Villa Pedriali è stata fissata in 3.083.670 euro (nel 2017 era di 4.700.000 milioni di euro); per Villa La Cipressa in 1.006.020 (nel 2017 era di 1.380.000 milioni di euro). L’asta, che avverrà senza possibilità di successivo aumento, si terrà col sistema delle offerte segrete in busta chiusa. Le offerte dovranno arrivare alla Provincia di Forlì Cesena entro le ore 12 del prossimo 9 giugno.
Etrambi gli immobili sono stati dichiarati di interesse dal Ministero dei Beni culturali.
La storia recente di Villa Pedriali racconta che nel 1920 fu comprata, insieme a tutta la tenuta, dall’ingegnere romagnolo Giuseppe Pedriali. La tenuta, allora, si estendeva per 240 ettari e contava tre ville e venticinque poderi. Dopo l’avvento del fascismo l’ingegner Pedriali, che fu uno dei primi finanziatori del movimento di Benito Mussolini di cui era amico personale, ne fece simbolo di propaganda agraria dotandola di macchinari ed attrezzature all’avanguardia. Nel testamento del 30 aprile 1930, su indicazione di Benito Mussolini, più volte ospite della villa presso la quale aveva una sua propria camera riservata, Pedriali lasciò il complesso alla Provincia di Forlì.
Villa La Cipressa, conosciuta anche come “il villone”, è un’antica dimora del XV secolo, che a fine 1800 fu di Ubaldino Peruzzi. Il complesso si compone di due edifici principali: la villa e la parte rurale, quest’ultima costituita dalla fattoria e dal vecchio frantoio, che sono circondati da un grande parco piantumato con lecci, querce e cipresse secolari, fra le quali una cipressa maestosa da cui trae origine il nome.