Sei anni fa, in occasione della prima asta, il prezzo proposto fu 4,7 milioni di euro. Oggi, diverse aste deserte dopo, è calato a 1,8 milioni di euro. Prezzo stracciato per Villa Pedriali, sulla collina che domina da un parte l”autostrada e dall’altra la valle di Rimezzano.
La villa, di proprietà della Provincia di Forlì-Cesena, andrà nuovamente all’asta, in cerca di un comptratore, il prossimo 19 giugno, con il sistema delle offerte in busta chiusa. Chiunque intenda partecipare all’asta dovrà far pervenire, entro le ore 12 del 18 giugno, la propria offerta.
Il Piano operativo del Comune di Bagno a Ripoli prevede che Villa Pedriali possa essere destinata alle seguenti funzioni: residenziale, turistico ricettivo, direzionale e di servizio, funzioni di interesse pubblico.
La storia recente di Villa Pedriali racconta che nel 1920 fu comprata, insieme a tutta la tenuta, dall’ingegnere romagnolo Giuseppe Pedriali. La tenuta, allora, si estendeva per 240 ettari e contava tre ville e venticinque poderi. Dopo l’avvento del fascismo l’ingegner Pedriali, che fu uno dei primi finanziatori del movimento di Benito Mussolini di cui era amico personale, ne fece simbolo di propaganda agraria dotandola di macchinari ed attrezzature all’avanguardia. Nel testamento del 30 aprile 1930, su indicazione di Benito Mussolini, più volte ospite della villa presso la quale aveva una sua propria camera riservata, Pedriali lasciò il complesso alla Provincia di Forlì.
I dati
Descrizione: antica villa con annessi agricoli, fabbricato rurale e cappella gentilizia. La residenza padronale, che occupa la parte est, è disposta su due livelli (reparto giorno) e piano primo (reparto notte) oltre al piano sottotetto. Gli annessi dell’azienda agricola comprendono le cantine, la tinaia, l’abitazione del fattore, gli alloggiamenti della servitù e le rimesse.
La residenza padronale al piano terra, di notevole altezza, ha i soffitti con volte a crociera, tranne che nel salone principale in cui c’è un pregevole soffitto a cassettoni, pavimenti di cotto fiorentino e portali in pietra serena; al piano primo sono presenti gli stessi portali e pavimenti ma i soffitti sono a cassettoni, in cattivo/pessimo stato. Gli infissi esterni sono pressoché “distrutti” dal tempo, dagli eventi atmosferici e da atti vandalici, mentre le porte interne, in legno massello, sono belle e recuperabili. Al primo piano della casa padronale è presente un bagno per ogni camera (in alcuni casi anche con antibagno). La copertura in coppi sembra integra e non presenta rotture per cui l’interno, pur se degradato ed invaso da volatili che entrano dalle finestre ormai senza protezione, presenta pochi segni di infiltrazioni di acqua.
Data di costruzione: complesso iniziale XIV secolo, stato attuale circa 1925.
Consistenza terreno: superficie catastale 20.093 metri quadrati.
Consistenza fabbricati: circa 3.700 metri quadrati commerciali lordi e circa 3.000 metri quadrati netti.
Proprietà: Provincia di Forlì-Cesena.
Attuale uso terreno: area di sedime del fabbricato, viale d’accesso, giardino, orti.
Attuale uso fabbricato: in stato di abbandono.
Attualmente per accedere alla villa si percorre un sottopasso, poi con uno stradello in parte sterrato si accede al viale alberato con lecci e infine alla villa.