Villa Pedriali, sulla collina che domina l’autostrada e via dell’Antella, va all’asta, l’ennesima. La Provincia di Forlì Cesena, proprietaria dell’immobile, tenta nuovamente di disfarsi della villa. La prima asta risale al 2017, ne sono seguite altre, tutte andate deserte. Sei anni fa la base d’asta fu fissata a 4.700.000 euro, un ribasso dopo l’altro si è arrivati alla base attuale: 2.500.000 euro, quasi la metà.
La novità, rispetto ai tentativi di vendita precedenti, è che ora è ben definita la possibile destinazione della villa. Il Comune di Bagno a Ripoli ha approvato il Piano operativo lo scorso luglio. Nel nuovo strumento urbanistico, il complesso di pregio di Villa Pedriali è stato inserito nella previsione “Riqualificazione insediamenti inutilizzati”. In tale ambito sono ammessi interventi di recupero della superficie esistente finalizzati alle seguenti funzioni: residenziale, turistico ricettivo, direzionale e di servizio, funzioni di interesse pubblico.
L’asta avverrà col sistema delle offerte segrete in busta chiusa pari o in aumento rispetto
al prezzo base d’asta. Le offerte dovranno arrivare alla Provincia di Forlì-Cesena entro le ore 12 del 28 Novembre 2023.
La storia recente di Villa Pedriali racconta che nel 1920 fu comprata, insieme a tutta la tenuta, dall’ingegnere romagnolo Giuseppe Pedriali. La tenuta, allora, si estendeva per 240 ettari e contava tre ville e venticinque poderi. Dopo l’avvento del fascismo l’ingegner Pedriali, che fu uno dei primi finanziatori del movimento di Benito Mussolini di cui era amico personale, ne fece simbolo di propaganda agraria dotandola di macchinari ed attrezzature all’avanguardia. Nel testamento del 30 aprile 1930, su indicazione di Benito Mussolini, più volte ospite della villa presso la quale aveva una sua propria camera riservata, Pedriali lasciò il complesso alla Provincia di Forlì.