Villa Olmi si allarga. Il Consiglio comunale ha approvato la variante urbanistica che approva il progetto presentato a suo tempo dal lussuoso hotel nella piana a confine tra Bagno a Ripoli e Firenze. L’ampliamento prevede 4.600 metri quadri in più per una sala congressi da 5/600 posti, 60 camere (120 posti letto), piscina, maggiore capacità ricettiva del ristorante grazie alla realizzazione di una sorta di serre e uffici. Una apposita convenzione riserverà l’uso della sala congressi per il Comune alcuni gionri l’anno.
Come opere “compensative” la proprietà di Villa Olmi provvederà alla sistemazione di via Nave a Rovezzano, alla realizzazione di un parcheggio pubblico per 30 posti auto e di un tratto di pista ciclabilelungo il viale Europa (che però non sarà ancora collegata alla rete fiorentina che arriva al cimitero del Pino), alla rinaturalizzazione della zona circostante con filari di piante, ripristinando l’aspetto che aveva mezzo secolo fa. Il provvedimento è stato approvato con i voti dei consiglieri del Pd e di Forza Italia e con l’astensione dei consiglieri del M5S e di Cittadinanza attiva.
La consigliera Sonia Redini (Cittadinanza attiva) ha avanzato dubbi sul parere favorevole del Genio civile per quanto riguarda il rischio idraulico che – a suo avviso – sarebbe invece stato negato ad altre richieste di ampliamenti. “Si procede con varianti, andando a tentoni – ha detto rivolta alla giunta – qual è la visione strategica per tutta l’area?”. “Siamo contenti quando un’attività si sviluppa e si espande – ha commentato Paolo Sartoni (M5S) – Però invito il Comune ad avere un occhio di riguardo anche per le aziende più piccole”. “Io sono pro imprenditori, per questo voto a favore”, ha tagliato corto Mari (Forza Italia). “Si tratta di un intervento importante per tutto il territorio, rispettoso del paesaggio – ha ribattutto il consigliere Ciprianetti (Pd) – L’Amministrazione comunale avrà la giusta attenzione anche per le aziende più piccole”. L’assessore Paolo Frezzi ha ricordato che portare avanti la variante ci sonio voluti ben tre anni e mezzo pur trattandosi solo di un ampliamento e non di un cambio di destinazione: “Le richieste delle attività produttive non dovrebbero attendere tanto tempo. Per quanto riguarda il rischio idraulico, il Genio civile ha riperimetrato tutta l’area modificando alcuni parametri”.