Ingegner Ferrante quanto sono in ritardo rispetto al previsto i lavori della Variante di Grassina? “Da quanto sono iniziati? 14 mesi? Allorara il ritardo è di 14 mesi”. La butta sul paradosso l’ingegner Carlo Ferrante, il “rup” secondo il linguaggio della burocrazia amministrativa, ovvero il “responsabile unico del procedimento”. E’ lui che, per conto della Città Metropolitana da cui dipende la Variante, ha seguito passo passo la progettazione ed ora ha il compito di stare col fiato sul collo alla Sirem, l’impresa che fa parte del Consorzio Etruria, incaricata dei lavori.
L’ingegner Ferrante è un tecnico di nome e di fatto. Niente giri di parole, nessuna “cortina fumogena”, nessun timore reverenziale nei confronti della parte politica: dice quello che pensa senza tentare di addolcire la pillola. E’ insieme a lui, all’ingegner Alessio Gensini, direttore dei lavori, e al suo assistente Franco Biondi, che abbiamo fatto un sopralluogo, punto per punto, dello stato dei lavori per la Variante di Grassina.
Dopo la boutade dei lavori praticamente ancora a zero, l’ingegner Ferrante offre un dato numerico emblematico: “Sui 14 milioni di euro del costo complessivo della Variante, allo stato attuale sono state realizzate opere per circa 200mila euro”. Ovvero l’1,42% del totale. In realtà vanno aggiunte le opere di predisposizione dei cantieri (picchettaggio, recinzioni, sfalcio) che economicamente valgono pochissimo ma hanno assorbito un po’ di tempo. Resta un il quadro disarmante di una strada che dovrebbe essere ultimata in mille giorni (questo prevede il contratto) e dopo che ne sono trascorsi circa 420 (il 1° aprile 2017 la posa della prima pietra) si può ancora solo vedere con l’immaginazione.
Ingegner Ferrante, quante persone lavorano attualmente sui cantieri?
Nove persone
Non sono poche per recuperare il tempo perso?
Certo che sono poche, è un numero che abbiamo chiesto venga incrementato. Anche perché per recuperare dovrebbero riuscire a lavorare contemporaneamente in più punti del tracciato.
Il cronopropgramma dei lavori cosa prevede?
L’impresa ne ha presentato uno a novembre che ha disatteso. Ne ha presentato un altro a febbraio che abbiamo bocciato. Aspettiamo una nuova versione, ci hanno chiesto altre due settimane di tempo per metterlo a punto. Attendiamo.
In caso di ritardi verranno applicate delle penali?
E’ prevista la penale dell’1 per mille (14mila euro ndr) dell’importo dell’opera per ogni giorno di ritardo, ma ovviamente la potremo applicare solo scaduto il millesimo giorno previsto per il completamento. Per la verità avevamo anche inserito la stessa percentuale come incentivo per ogni giorno di anticipo nella consegna dell’opera – sorride – ma non credo che avremo questo scenario.
Dopo oltre un anno dalla posa della prima pietra, ora è stata finalmente assegnata la direzione lavori ufficiale.
E questo creerà altro ritardo. Ad oggi i lavori erano seguiti egregiamente dall’ingegner Gensini il cui mandato è scaduto. Dovrà quindi esserci il passaggio di consegne con i tecnici della società che ha vinto il bando, la Rina Consulting di Genova, e un periodo di affiancamento.
A cosa è dovuto questo clamoroso ritardo nei lavori da parte della Sirem?
Hanno preso un po’ sottogamba il lavoro. Noi, come Città Metropolitana, abbiamo usato un metodo che non prestasse il fianco a successive richieste dell’impresa. Abbiamo costruito una “gabbia” prevedendo tutto. Un appalto integrato con il progetto esecutivo fatto dalla stessa impresa. Quindi impossibili le recriminazioni su un progetto fatto da altri. Tolta qualsiasi possibile scusa: espropriate e rese disponibili tutte le aree interessate, effuttuate le bonifiche belliche. Nessuna possibilità di chiedere revisioni di prezzi o necessità di varianti in corso d’opera per ritoccare il costo finale. Hanno offerto un ribasso molto forte, il 34%, e ora forse fanno fatica a starci dentro.
Il foto tour sui cantieri della Variante
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