Asfalto fonoassorbente e barriere antirumore in alcuni tratti: lo ha deciso la Città Metropolitana per fronteggiare il fracasso da traffico sul Sp 34 via di Rosano. Gli interventi fanno parte del Piano d’azione contro l’inquinamento acustico approvato all’unanimità dal Consiglio metropolitano.
“Abbiamo messo al centro l’inquinamento acustico e la gestione del rumore ambientale nelle arterie principali del territorio – ha dichiarato il sindaco metropolitano Dario Nardella – indicando metodologie e risultati del monitoraggio delle infrastrutture che costituiscono il cosiddetto ‘asse stradale principale’, cioè con un traffico annuo superiore a 3 milioni di veicoli, e che sono gestite dalla Città Metropolitana di Firenze: sono la Sp 34 di Rosano, la Sp 5 ‘Lucchese’, la Sp 53 San Domenico-Fiesole e la Sp 131 di Bilancino”.
Nel caso della Sp 34 di Rosano, 12,5 Km che sopportano un flusso medio annuo di 7 milioni e 300 mila veicoli, è interessato il tratto compreso tra il confine tra i comuni di Firenze e Bagno a Ripoli e l’innesto con la SS 67 “Toscoromagnola”, nel comune di Pontassieve;
Il Piano d’azione, illustrato all’Assemblea metropolitana dal consigliere delegato Massimiliano Pescini, prevede un investimento di 2.847.884, euro dal 2019 al 2023, per la realizzazione di tratti di asfalto fonoassorbente nelle quatto strade e di una barriera antirumore su via di Rosano. Nella fase di realizzazione delle pavimentazioni, le emulsioni bituminose verranno realizzate con tecnologie a freddo, al fine di minimizzare eventuali problematiche inerenti alla dispersione di sostanze volatili nell’area durante le fasi di cantierizzazione.
Circa le barriere antirumore, sulla Sp 34 di Rosano oltre a una di lunghezza complessiva di 300 metri, è prevista anche un’installazione presso l’Istituto Comprensivo Teresa Mattei (scuola primaria d’infanzia Padule) nel progetto di ampliamento e riqualificazione del plesso scolastico approvato ad ottobre 2017 dal Comune di Bagno a Ripoli, che sosterrà i costi a riguardo.
Sarebbe interessante sapere se anche nei lavori di pavimentazione dell’autostrada utilizzano tecnologie a freddo, al fine di accertare se chi abita nelle vicinanze è o meno esposto ad altre sostanze inquinanti oltre a quelle emesse dal traffico veicolare ed oltre alle varie polveri dei cantieri.