La complessità grafica delle due schede elettorali (una per la Camera e una per il Senato) non deve spaventare. Votare senza rischiare l’annullamento della scheda è semplicissimo. Basta mettere una croce sul simbolo del partito scelto, che si presenti da solo o in coalizione non fa differenza. Tutto qui. Saranno valide anche le schede dove l’elettore ha tracciato una croce sia sul candidato del collegio sia su uno dei partiti collegati (però non è ammesso il voto disgiunto), ma il doppio segno non serve, ne basta uno sul simbolo del partito. Invece le schede in cui sarà segnato solo il nome del candidato (valide pure queste) verranno ripartite proporzionalmente tra le forze politiche che lo sostengono.
La scheda elettorale presenta l’assoluta novità di un «tagliando antifrode», per rafforzare la regolarità del voto ed evitare tentativi di manipolazioni o, peggio, condizionamenti da parte esterna. Il «tagliando antifrode» ha un codice progressivo alfanumerico, che sarà annotato sul registro al momento dell’identificazione dell’elettore con il documento di identità e della consegna della scheda. Non va assolutamente staccato.
Una volta votato, l’elettore non metterà più la scheda nell’urna, ma la darà al presidente del seggio che staccherà il «tagliando antifrode» per verificare la corrispondenza di quel numero di codice con quello annotato al momento della consegna. Solo a verifica ultimata, e accertata la corrispondenza, la scheda potrà essere inserita nell’urna e l’elettore potrà lasciare il seggio. E’ probabile che questa nuova procedura possa rallentare le operazioni di voto.
Infine un consiglio: andate a votare. Chi diserta le urne sostenendo che “tanto sono tutti uguali” cerca solo di giustificarsi ai propri occhi prima ancora che a quelli degli altri. In realtà chi diserta le urne con questa motivazione o è mentalmente pigro e non ha voglia di informarsi, oppure rifugge dalla responsabilità di una scelta, che comunque altri faranno anche per lui. I partiti, e le persone che ne fanno parte, non sono tutti uguali: basta leggere i programmi, ascoltare le dichiarazioni, vederli alla prova dei fatti, informarsi in modo serio e non per sentito dire o dando credito alla prima bufala letta su Facebook. Chi sostiene: “Io non mi occupo di politica”, non si rende conto che comunque la politica si occuperà di lui. Quindi meglio partecipare. Perché, come cantava Giorgio Gaber, libertà è partecipazione. E viceversa.
Ecco i fac simile delle schede di Senato e Camera per gli elettori di Bagno a Ripoli: