Sono molti i punti di interesse comune tra Firenze, Bagno a Ripoli e la Città Metropolitana: dalla Variante di Grassina, alla tramvia; da Mondeggi allo svincolo di Firenze Sud; dal prolungamento delle linee Ataf alle Gualchiere di Remole. Ne parliamo in questa intervista esclusiva per QuiAntella con il sindaco di Firenze, nonché sindaco della Città Metropolitana, Dario Nardella.
Come sindaco della Città Metropolitana, oltre che di Firenze, lei è sindaco in parte anche di tutti i comuni della provincia. Riesce a contemperare il doppio impegno e a non cadere in “conflitto di interessi” nelle decisioni che riguardano capoluogo e comuni confinanti?
“Certamente. Può sembrare paradossale, ma in un certo senso i “confini” sono ben definiti. Ma c’è qualcosa di più profondo, di cui sono sempre più consapevole: nel mondo globale o si capisce che l’interesse della mia comunità coincide con quello delle altre – e quindi si lavora guardando gli effetti di medio e lungo periodo delle scelte che si devono operare – o ci si condanna al provincialismo, che magari dà soddisfazioni immediate ma diventa presto perdente. La Città Metropolitana è una sorta di agenzia al servizio dei Comuni e la camera di gestazione delle politiche da adottare per tutti e con tutti, anche mediante la Conferenza metropolitana dei sindaci; è l’elaborazione e l’approvazione del Piano strategico, l’atto fondamentale della Metrocittà, che abbiamo chiamato significativamente ‘Rinascimento metropolitano’: lì sono contenute linee di sviluppo in ordine alle infrastrutture, all’ambiente, alla pianificazione territoriale e alla crescita economica che sono state discusse e condivise da tutti gli attori istituzionali e non”.
Recentemente ha detto che fra tramvia e jumbo bus per collegare Firenze Sud decideranno gli abitanti di quella zona. Non crede che andrebbero coinvolti i cittadini di Bagno a Ripoli, anche loro direttamente interessati? Secondo il sindaco Casini il jumbo bus era una soluzione transitoria in attesa del tram. Invece potrebbe essere quella definitiva?
“La proposta dei Jumbo bus o Bus rapid transit, i tram elettrici su gomma che viaggiano su corsie preferenziali dedicate, è condivisa con il Comune di Bagno a Ripoli. Con il sindaco Casini, che conosce molto bene i suoi concittadini e le modalità di consultazione, ci siamo mossi in sede Ue per sbloccare i fondi – servono complessivamente trenta milioni di euro – destinati a quella che è non un’alternativa alla tramvia, ma una tappa intermedia per sostenere la mobilità in quel quadrante (quartiere 3 di Firenze, Bagno a Ripoli e Chianti), in attesa che i binari siano attivati anche lì. Quando questo accadrà potremo utilizzare i jumbo bus in altre zone del territorio metropolitano”.
Fra le opere di contorno alla terza corsia dell’A1 c’è la completa riorganizzazione dello svincolo di Ponte a Ema che interessa molto chi va verso Grassina e Antella ma è nel Comune di Firenze da cui dipendono gran parte delle scelte. Che tempi potrebbe avere questo intervento?
“La realizzazione della Terza Corsia rappresenta l’occasione per rivedere l’assetto della viabilità dell’area dello svincolo nei pressi del casello Firenze Sud dell’A1. Società Autostrade per l’Italia si è infatti impegnata a sostenere dal punto di vista finanziario le opere di miglioramento a diversi tratti della viabilità della zona risolvendo quindi le criticità legate alla difficoltà di assorbimento della viabilità locale dei flussi di uscita e ingresso dell’autostrada. Su iniziativa di soggetti privati dell’area produttiva di via Lungo l’Ema, nel Comune di Bagno a Ripoli, è stato elaborato un uno studio di traffico che fornisce una soluzione migliorativa delle criticità all’interno del finanziamento di Autostrade (800mila euro). Attualmente sono in corso ulteriori approfondimenti sulla soluzione individuata: comunque si tratta di realizzare l’adeguamento della rotatoria di svincolo sul Comune di Firenze in località Ponte a Ema; una nuova rotatoria alla intersezione SR 222 Chiantigiana con via Lungo l’Ema; modifiche ai sensi di circolazione della viabilità locale minore della zona. È in corso la definizione di un accordo di programma fra gli enti interessati (Comuni di Firenze e Bagno a Ripoli, Città Metropolitana, Regione Toscana) per individuare chi deve occuparsi delle attività relative al completamento della progettazione, al bando di gara per l’esecuzione, la direzione lavori e via dicendo. Ad oggi la previsione è di terminare le fasi del progetto entro giugno 2019 in modo da iniziare i lavori entro il 2020”.
A proposito della Variante di Grassina. La Città Metropolitana ha ordinato la sospensione dei lavori…
“E’ una questione delicata, sulla quale ci stiamo muovendo perché i lavori vengano fatti e l’opera portata a termine”.
Il progetto del doppio ponte di Vallina la convince? C’è chi sostiene che due ponti normali darebbero lo stesso risultato con un impatto paesaggistico ridotto.
“Credo che il doppio ponte vada incontro a una reale esigenza di permeabilità fra le rive destra e sinistra dell’Arno, in una zona in cui le viabilità esistenti (Ss 67 e Sp 34) sono speso congestionate ed evidenziano la necessità di un interscambio continuo”.
La riorganizzazione del servizio Ataf, con il prolungamento fino alla stazione delle linee 31 e 32 da Grassina e Antella, è slittato a settembre. Si sente di assicurare che entro quel mese entrerà in vigore?
“La riorganizzazione delle linee Ataf avviene in corrispondenza con le linee 2 e 3 della tramvia. Conto per il mese di settembre che il 31 e il 32 raggiungano Santa Maria Novella”.
Fattoria di Mondeggi. Decenni di abbandono, quattro anni di occupazione abusiva, due bandi d’asta andati deserti. Mi pare che la consigliera Albanese abbia qualche difficoltà a trovare una soluzione. Lei che prospettive vede?
“La consigliera Albanese, in sintonia con gli uffici, ha esplorato diverse possibilità. Ma accanto a questo e di fronte alla sua domanda, rispondo con decisione con non c’è alcun abbandono. Respingiamo l’occupazione abusiva, contro la quale la Città Metropolitana è stata alla fine costretta a costituirsi parte civile, e ribadiamo al tempo stesso che siamo sempre stati e siamo ancora pronti a interloquire con chiunque, ma solo attraverso gli strumenti appropriati di una pubblica amministrazione. Le associazioni degli agricoltori non hanno occupato ma per certi versi hanno subito indirettamente quelle modalità abusive. L’occupazione non aiuta la vendita di Mondeggi, ma per effetto dell’ultimo bando, scaduto il 30 novembre scorso, erano state presentate cinque manifestazioni d’interesse che non abbiamo considerato congrue. E’ falso che non via sia interesse per Mondeggi e stiamo studiando un nuovo bando”.
Sulle Gualchiere di Remole, immobile del Comune di Firenze ma in territorio ripolese, molti si oppongono alla vendita a privati. Lei ne è sempre convinto?
“La questione non sta nella proprietà del bene, pubblico o privato, ma piuttosto nelle funzioni che si vogliono realizzare e nella sostenibilità del progetto. Abbiamo tentato una prima vendita con l’obiettivo di individuare un privato che mettesse le risorse per realizzare le funzioni previste dagli strumenti urbanistici del Comune di Bagno a Ripoli. Non sono però giunte proposte e si è potuto dunque constatare che il prezzo a base d’asta non era da svendita. A noi interessa comunque recuperare il complesso immobiliare delle Gualchiere di Remole e siamo disponibili a confrontarci con soggetti privati e pubblici che accompagnino proposte di recupero e qualificazione con un piano economico e finanziario credibili. In ragione di questo confronto per ora non abbiamo attivato nuove procedure di vendita a terzi”.