Avete presente la posa della prima pietra per la Variante di Grassina, lo scorso primo aprile? Bene, non era un “pesce”… ma quasi. In realtà in quella data si è svolta solo la “sceneggiata”, voluta fortemente soprattutto dal sindaco della Città Metropolitana Nardella e accettata con qualche timore (ora giustificato) dal sindaco di Bagno a Ripoli Casini. Caschetti in testa, picconi in pugno, benedizione di rito, brindisi immancabile. “Tra mille giorni sarà completata”.
Ma mille giorni da quando? Tutti abbiamo pensato che il conteggio partisse da quel giorno, il primo aprile 2017. Sbagliato. In quell’occasione all’impresa Sirem, che si è aggiudicata l’appalto per realizzare la Variante, è stata fatta una “consegna parziale” del cantiere, mentre la “consegna definitiva” è avvenuta soltato il 10 giugno scorso. Lo spiega l’ingegner Alessio Gensini, direttore dei lavori, in “prestito” dalla Regione alla Città Metropolitana, in attesa che venga comunicato il risultato della gara per la direzione lavori dell’opera svolta nella scorsa primavera e tutt’ora senza esito. Misteri della burocrazia (l’incarico dell’ingegner Gensini scade domani, 31 luglio, ma certamente sarà prorogato di alcuni mesi). La consegna definitiva è slittata di oltre due mesi perché ancora non erano stati risolti alcuni problemi legati a terreni esprorpiati sulla sommità di via di Belmonte. Quindi dall’avvio dell’intervento, ad oggi, sono trascorsi 51 giorni, non quattro mesi.
A parte il “disguido” sulla data di partenza dei mille giorni, qualche ritardo si è comunque già accumulato. “In questo periodo sono state fatte le recinzioni delle arre cantiere, gli spellicciamenti, realizzata la baracca del cantiere a Ponte a Niccheri: interventi che magari risultano meno all’occhio ma sono necessari – dice l’ingegner Gensini – Però in effeti l’impresa ha avuto un imprevisto su un altro cantiere dove sta lavorando e che ancora non ha teminato. Inoltre la Sirem ci ha chiesto la possibilità di subappaltare gli interventi di palificazione e anche questa procedura prende del tempo. Per questo abbiamo richiesto un nuovo cronoprogramma che tenga conto di tutto questo e recuperi il ritardo accumulato”.
Il nuovo cronoprogramma cambia l’obiettivo del primo intervento: non più il sottopasso di via di Belmonte, ma la costruzione del ponte (due campate per 60 metri di lunghezza) sul Borro delle Argille, il corso d’acqua che scorre nella valle che da via di Belmonte arriva fino alla scuola Marconi in via Lilliano e Meoli. “E’ una zona più tranquilla, dove non vi sono interferenze particolari – spiega l’ingegner Gensini – Servirà anche per mettere a punto le lavorazioni con i pali per tutti gli altri interventi dello stesso tipo lungo il tracciato della Variante. La costruzione del ponte dovrebbe iniziare tra fine agosto e inizio settembre”. Il nuovo conto alla rovescia è già partito.