Sono passati due mesi dalla posa della prima pietra per la Variante di Grassina. Era il primo aprile scorso e tutte le autorità intervenute, a cominciare dal sindaco della Città metropolitana Nardella e di Bagno a Ripoli Casini, assicurarono che non era un pesce d’aprile. In effetti dopo qualche giorno in via di Belmonte fu allestita l’area di cantiere, poco dopo via San Michele a Tegolaia (venendo da Ponte a Niccheri). Sembrava un avvio al galoppo. Sembrava, appunto.
Da allora nulla (o quasi) si è più mosso. In via di Belmonte restano le reti che circoscrivono l’area nella quale dovrebbe iniziare l’intervento. Sulle reti rosse fa bella mostra di sè la scritta “Lavori in corso”. Ma a lavorare non c’è nessuno: né operai, né mezzi. Intanto il tempo passa. Meno 60 giorni da scalare ai 1.000 previsti per il completamento dell’opera. Siamo già a 940. Anzi, con oggi, a 939. Un conto alla rovescia lungo ma impietoso. Dopo la “prima pietra”, la seconda si fa ancora attendere.