La ripresa dei lavori per la Variante di Grassina entro poco tempo è appesa a un filo. La Varvarito Lavori, a cui la Città Metropolitana ha offerto di subentrare al posto della Sierm dopo la revoca dell’appalto, non darà la risposta entro fine settembre come annunciato. La proprietà dell’impresa, per valutare ogni dettaglio, ha chiesto un’ulteriore settimana di tempo.
Il tema “Variante dello stento” è stato al centro del dibattito ieri sera, giovedì 27 settembre, in consiglio comunale. A chiedere lumi sulla situazione, anche alla luce delle notizie pubblicate su QuiAntella in questi giorni, sono stati i gruppi di Cittadinanza attiva e Liberi e uguali. La consigliera Sonia Redini (Ca) ha chiesto in particolare “maggiore trasparenza e controllo sull’opera che è della Città metropolitana ma si trova sul nostro territorio”. Redini ha avanzato dubbi sulle coperture finanziarie, ha espresso preoccupazione per gli scenari giudiziari che si aprono (Sirem ha presentato un atto di citazione con la richiesta di danni per 8 milioni), ha chiesto chiarimenti sul processo sostitutivo di Sirem e sui criteri per la scelta della nuova impresa. Proposta anche l’istituzione di una apposita commissione con membri della società civile. “Il sindaco ci dica tutto quello che sa sulla Variante – ha incalzato il consigliere Pier Luigi Zanella (LeU) – Sappiamo le cose solo dalla stampa locale”.
“Certe cose si sanno in corsa – ha ammesso il sindaco Francesco Casini – Della presentazione del ricorso l’ho saputo oggi anche io, anche se ce lo aspettavamo”. Quindi ha ribadito che realizzare la Variante “è fondamentale per la riqualificazione di Grassina” dove ci sono problemi “perché in passato si è costruito senza un vero progetto urbanistico”. L’obiettivo è far ripartire i lavori il prima possibile nell’ambito della gara d’appalto. L’affidabilità della ditta subentrante sarà valutata secondo il nuovo codice degli appalti. Se questo non fosse possibile “chiederò che l’opera venga presa in mano dalla Regione che darebbe più garanzie della Città Metropolitana perché ha una struttura tecnica più adeguata”. Per quanto riguarda la trasparenza secondo il sindaco ce n’è stata fin troppa “con interviste da parte di chi aveva il dovere di fare meglio il proprio lavoro”.
Gli esiti della battaglia legale non sembrano preoccupare il sindaco: “Basta andare sui cantieri per rendersi conto dei ritardi accumulati dalla Sirem. Hanno completato lavori per 300mila euro su un appalto da 14 milioni. Lo stato di avanzamento dell’opera è di circa il 4% mentre dopo 16 mesi dall’inizio avrebbe dovuto essere del 39%. Il cronoprogramma presentato dalla Sirem per recuperare il tempo perso era inaccettabile, direi offensivo. Si prevedeva di far passare i mezzi pesanti dal centro di Grassina anzichè dalle piste cantiere. E’ un’azienda in difficoltà, basta vedere la sua situazione finanziaria negli ultimi tre anni, i bilanci sono pubblici. Secondo l’avvocatura, da parte della ditta ci sono inadempimenti, mancanze e inaffidabilità, quindi non hanno alcun diritto”. Nessun problema finanziario, invece, per la Variante: “L’opera ha la totale copertura da Regione, Città Metropolitana, Comuni interessati” ha garantito Casini.
La realizzazione della Variante di Grassina è indicata come vincolo per l’attuazione del piano attuativo per il recupero dell’area dell’ex fornace Brunelleschi a Capannuccia (dove erano previsti 250 alloggi e invece nascerà il nuovo stabilimento Fendi). “L’eventuale ritardo non condizionerà il nuovo insediamento – ha detto il sindao rispondendo a Zanella – Il vincolo resta ma le condizioni sono cambiate. Non è più il raddoppio dell’abitato di Capannuccia ma la riqualificazione di un’area industriale con un investimento di 40 milioni e la creazine di 400 posti di lavoro. Abbiamo valutato che i flussi di traffico verso il nuovo insediamento Fendi andranno in direzione contraria rispetto a quello delle ore di punta. Faremo in modo che il trasnito da Grassina dei camion destinati a Fendi sia minimo e contribuiremo a finanziare un potenziamento del servizio pubblico per Capannuccia. Per questo non intendiamo legare la riqualificazione dell’ex fornace al completamento della Variante”.