La vera Via Crucis di Grassina non è quella che viene rievocata sotto Pasqua ma è la Variante. Quando sembrava imminente la consegna del cantiere per la ripresa dei lavori dopo tante vicissitudini, è arrivata una nuova mazzata. La ditta Rosi Leopoldo, che si è aggiudicata l’appalto, è stata condannata lunedì scorso dal Tribunale di Pistoia per responsabilità amministrativa in reati di corruzione compiuti da propri rappresentanti.
Si tratta degli sviluppi dell’inchiesta “Untouchables”, del 2011, a carico di dieci imprese edili pistoiesi che già aveva portato a 14 condanne personali in via definitiva. In questo caso, invece, il Tribunale ha riconosciuto la responabilità amministrativa delle aziende, in quanto i rappresentanti condannati avevano agito nell’interesse delle aziende stesse. Fra le ditte condannate compaiono la Rosi Leopoldo spa di Pescia e la Endiasfalti spa di Agliana che fanno parte dell’Rti (Raggrippamento temporaneo di imprese) che si è aggiudicato l’appalto della Variante di Grassina.
Alle imprese condannate sono state comminate sanzioni amministrative, alla Rosi Leopoldo è stato dato anche il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per due anni.
A questo punto il futuro della Variante di Grassina torna ad essere un enorme punto interrogativo. Proprio ieri era arrivato l’ok del Genio Civile sul progetto esecutivo presentato dalla Rosi Leopoldo. Una approvazione che aveva fatto ipotizzare la consegna dei cantieri da parte della Città Metropolitana, committente dell’opera, per i primi di giugno.
Ora tutto potrebbe tornare in alto mare, con gli uffici legali della Città Metropolitana e del Comune di Bagno a Ripoli al lavoro per capire come muoversi. E’ presumibile che la Rosi Leopoldo presenti ricorso in appello contro la sentenza, ma con i tempi della giustizia in Italia avremo il responso fra anni. Affidare alla seconda classificata (della quale è fra l’altro pendente il ricorso al Tar per tutt’altro motivo)? E cosa accadrebbe se poi la Rosi Leopoldo venisse assolta? Mandare avanti l’appalto come se niente fosse successo col rischio di uno nuovo stop a lavori iniziati? Un vero rebus.
Sconcertato e un po’ scoraggiato il sindaco Francesco Casini che è anche consigliere alla mobilità della Città Metropolitana. “Appresa la notizia, sia come Città metropolitana che come Comuni, stiamo valutando insieme ai nostri legali il percorso da intraprendere – dice -. La Variante di Grassina è un’infrastruttura fondamentale, l’opera deve andare avanti”.
Sindaco, ma ora cosa accade?
“Anche alla luce del respingimento della richiesta di sospensiva da parte del Tar nelle scorse settimane (ricorso della seconda classificata ndr), stiamo lavorando alacremente per far ripartire i lavori a giugno. Questo, al momento, è e resta il nostro obbiettivo da cui non vogliamo spostarci”.
Qual è il suo stato d’animo in questo momento?
“Dopo questo ennesimo ostacolo, dopo averne superati tantissimi e in continuazione, possiamo dire che quella della Variante alla Chiantigiana, per le istituzioni pubbliche e per un sindaco, è una sfida amministrativa che non ha eguali sul pianeta. Una nuova tegola che onestamente non ci aspettavamo. Ma che rimette l’accento sulla necessità, quanto mai urgente, di semplificare ed accelerare l’iter per la realizzazione delle opere pubbliche nel nostro Paese, una vera e propria ferita aperta. Come sindaci e amministratori, il sottoscritto sicuramente, da questo punto di vista vogliamo essere in prima linea per batterci affinché l’Italia cambi passo alla svelta”.
Questo articolo conferma che questa opera è del tutto inutile e che come si legge è diventato solo una questione di principio ” Sfida” di alcune parti politiche come viene scritto.
Anacronistico,è la tomba degli esercizi commerciali di Grassina che già con la pandemia hanno sofferto, ora con questa magnificenza, sono destinati a sparire del tutto.
Tutto in nome di promesse fatte a …….
Investite 26 mnl in trasporto alternativo è avreste anche un ricaduta positiva per il paese di Grassina.
Invece di controbattere ribadendo che la variante deve essere fatta, ” infrastruttura fondamentale “, perché non approfittare e riflettere sulle alternative? Il progetto è vetusto, obsoleto, anacronistico. Basta asfalto sulle nostre colline! Io non la voglio la variante, rovina la zona in cui vivo, mi toglie la quiete e la tranquillità che ho cercato scegliendo di vivere fuori dalla città! Gli amministratori locali hanno il dovere di tutelare il loro territorio e soprattutto di fare scelte in nome della transizione ecologica ossia di quel processo di innovazione tecnologica, che non tenga conto solo dei profitti economici, ma del rispetto dei criteri per la sostenibilità ambientale. È politica, è di oggi, non di 40 anni fa!
Vista la situazione della variante di Grassina occorre mettere mano alla progettazione della variante Antella per liberarla dal flusso di passaggio degli abitanti di San Donato troghi cellai . Inutile continuare a non capire che l’insediamenti edilizi devono essere accompagnati in uguale proporzione alla viabilità. Tanti fiorentini si sono spostati dal centro cittadino ad abitare queste zone ma occorre poi dotarle di infrastrutture adeguate. La variante Antella libererebbe and parzialmente il traffico da l’applicazione di la fonte , arco del camicia, ecc. Inoltre vorrei proporre all’amministrazione comunale dopo il buon lavoro svolto lungo il fiume dell’antella di fare una piantumazione di alberi dall’inizio di via b. Partigiane del tipo di quelle lungo i giardini per dare visibilità ad una sorta di proseguimento alberato verso il centro del paese. I paesi. Per tornare al discorso varianti occorre che i piccoli paesi intorno ai centri più grossi per vivere bene devono essere liberato dal traffico di passaggio.