Il chiosco I’Lanternino, nei giardini della Resistenza, all’Antella, è finito nel mirino di una banda di vandali. E’ successo ieri notte, quando qualche sbandato in cerca di emozioni per vincere la noia, ha deciso di infierire sulle attrezzature esterne del chiosco, diventato un punto di ristoro e di ritrovo per la comunità dell’Antella da ormai tre anni.
Oggi il chiosco è rimasto chiuso per portesta. Sulla porta si legge questo comunicato: “Questa notte è successo di nuovo: alcuni teppisti hanno distrutto i nostri bidoni della spazzatura, i tavoli di plastica e spezzato in due un grande tavolo di legno lungo due metri. Atti di questa natura, oltre a lasciarci completamente interdetti, sono una continua perdita economica per la nostra associazione che gestisce questo chiosco con passione e amichevole rispetto per gli “abitanti” del parco. Oggi non apriremo in segno di sdegno e protesta. Qualora si ripetessero episodi del genere non riapriremo più. Chiediamo un incontro pubblico con l’Amministrazione e i cittadini di Antella per discutere insieme di un problema che ovviamente non riguarda solo del materiale rovinato, ma il senso stesso di coabitazione e condivisione di uno spazio pubblico. Scusate il disagio. Il Lanternino”.
Non è la prima volta che il chiosco diventa obiettivo notturno. L’anno scorso fu forzata la porta e i teppisti decisero di mangiare e bere, oltre a rubare qualche spicciolo che c’era in cassa. Stavolta i vandali non hanno neanche tentato di entrare nel chiosco, sulla porta non ci sono segni di effrazione. L’intenzione era solo quella di rompere, spaccare, distruggere.
Il comunicato è stato consegnato nel pomeriggio in Comune, nelle mani dell’assessora Eleonora Francois. La Polizia municipale sta esaminando le immagini della telecamera di videosorveglianza installata in via Brigate Partigiane per vedere se ci sono elementi che posano portare all’identificazione dei responsbili. “C’è un problema di bande notturne di ragazzotti che girano per l’Antella creando problemi – ammette l’assessora alla sviluppo economico, Franecsca Cellini – Una situazione che va monitorata con attenzione e affrontata senza attendere che succeda di nuovo. Credo che impiegare gli educatori di strada per avvicinare questi giovani e capire il loro disagio sia un modo per provare a risolvere il problema anche sul piano educativo”.