Ieri una dozzina di sindaci della zona a Sud-Est di Firenze, Bagno a Ripoli in testa, si sono incontrati è hanno sottolineato l’importanza che la tramvia fiorentina una volta approdata a Gavinana, prolunghi il suo percorso fino a Bagno a Ripoli. Richiesta legittima, aspirazione condivisibile, impegno ammirevole. Preparare ai binari il terreno burocratico (progetto, autorizzazioni, tracciato) è forse più importante di quello tecnico. Non voglio fare il guastafeste. Ma mi sento in dovere, anche nei confronti dei lettori del mio blog, di dare una verniciata di realismo alla vicenda. Al momento è stabilito solo che le linee 2 e 3 in costruzione arrivino, da Peretola e Careggi, alla stazione di Santa Maria Novella. Stop. Tutto il resto è più che incerto. In particolare manca la decisione di come la tramvia dovrà attraversare Firenze: passando lungo i viali o sotto il centro storico? Quindi siamo all’anno zero. Anzi, forse neanche a quello. Decidere per il passaggio in superficie o sotto terra non sarà cosa di poco conto, anche per le diverse implicazioni economiche. Scelta la soluzione andrà fatto un progetto. Quindi trovati i soldi e infine avviati i cantieri. Una volta che il tram arriverà a Gavinana, portarlo alle spalle del Gobetti-Volta (lì è previsto il capolinea) sarà effettivamente uno scherzo (tutto è relativo, naturalmente). Tuttavia potrebbe inserirsi una pericolosa “concorrenza”: quella del quartiere del Campo di Marte. Se si farà lo stadio alla Mercafir, la tramvia probabilmente ignorerà quella zona. Ma in caso contrario collegare il Franchi con un mezzo di trasporto pubblico puntuale, efficiente e di grande capacità diventerà una priorità. Con il massimo rispetto per il vertice dei sindaci, credo che nessuno di loro, anche se rieletto, potrà dare il benvenuto alla tramvia da primo cittadino. E probabilmente neanche i successori.
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