Con la malattia, Francesca racconta di aver scoperto una nuova terapia: la camminata. “Non avevo voglia di parlare né di stare con le persone – scrive – mi sono ritrovata a camminare ed è stato come fidarsi nuovamente del mio corpo, scoprire che forse non mi aveva tradito ma si era solo distratto”. Sara invece racconta che la passeggiata a Gaville, tra il Valdarno e il Chianti, “le ha salvato la vita”: “È stato lì, mentre camminavo, che ebbi quasi la certezza che qualcosa non andava, aiutandomi a scovare l’ospite indesiderato che era dentro di me”, scrive. La camminata come strumento di cura, come modo per riappropriarsi del proprio corpo, del benessere e della propria vita dopo l’esperienza di un cancro, è al centro del libro “Un passo alla volta”, che sabato 29 settembre sarà presentato a Bagno a Ripoli con una passeggiata collettiva aperta a tutti, organizzata dal Comune di Bagno a Ripoli, sulle colline affacciate su Firenze fino all’antico Spedale del Bigallo (ritrovo ore 10 al parcheggio in località La Fonte). Autrici del testo sono le pazienti del gruppo “Il peso delle emozioni” della Sosd di Psiconcologia dell’ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri, diretta dalla dottoressa Lucia Caligiani e compresa nel Dipartimento Oncologico dell’Azienda Usl Toscana Centro diretto dalla dottoressa Luisa Fioretto.
Una decina di donne, tutte residenti nell’area fiorentina e di mezza età, che sotto la guida di Elisabetta Surrenti, medico psicoterapeuta della Psiconcologia dell’Annunziata e ideatrice del progetto, hanno messo nero su bianco le loro “passeggiate del cuore”, gli itinerari preferiti a loro più cari per motivi affettivi, familiari, riconducibili ad esempio ai ricordi d’infanzia oppure più semplicemente “battuti” abitualmente perché proprio dietro casa. La malattia è presente, in modo diverso, in ognuno dei percorsi, come un filo conduttore che accompagna ogni paziente lungo il cammino.
Per Donata, ad esempio, con la malattia la passeggiata da Monte Ceceri a Ponte a Mensola diventa “uno sfogo, un sostegno fondamentale”: “Dovevo uscire e camminare, andare fuori, muovermi, senza fretta e soprattutto da sola”, scrive nel libro. Ma c’è anche chi, con l’avvento del cancro, ha avuto un rifiuto doloroso nei confronti delle passeggiate lungo sentieri familiari associati ai momenti felici. Come Stefania G., che nel 2013, l’anno in cui è stata operata, “per mesi – scrive – non è voluta tornare in quei luoghi”, ovvero sui sentieri di Fattucchia, vicino Grassina, che aveva iniziato a percorrere da bambina insieme al nonno paterno. C’è chi soffre, come Lorella, perché con l’intervento “prova oggi il disagio di camminare a stento”. E chi, come Stefania A. non esita a definire “una medicina” la passeggiata con il suo cane Tex in mezzo agli olivi di Quarate.
Ogni itinerario ha una lunghezza e un grado di difficoltà diversi. La maggior parte dei percorsi sono compresi all’interno dei confini fiorentini, dalla Badia a Passignano a Quarate, dalle Cascine del Riccio al Ponte Vecchio. Uno solo conduce i lettori nella zona di Castiglioncello, nei pressi di Poggio Pelato. Tutte le passeggiate sono accompagnate da minuziose schede tecniche che ne descrivono i tracciati ma anche la storia, le bellezze naturalistiche e artistiche che li costeggiano: fonti, ville antiche e luoghi di culto disseminati in mezzo alle campagne toscane. Il libro, curato da Sabrina Guzzoletti e stampato dalla tipografia Abc Firenze, potrà essere acquistato con un contributo di 15 euro facendo richiesta al seguente indirizzo mail: elisabetta.surrenti@uslcentro.
A spiegare come sia nato il libro è la stessa dottoressa Surrenti: “La malattia oncologica – dice – ci mette contatto con noi stessi e durante il percorso terapeutico di Psiconcologia le pazienti si sono rese conto che camminare è un momento ineguagliabile per conoscere se stesse e ritrovarsi. Camminare, per loro, era anche un modo per acquisire uno stile di vita corretto e con questa antologia cerchiamo di trasmettere tale insegnamento anche a chi leggerà, come un invito alla prevenzione”.
“Organizzare una passeggiata collettiva per condividere insieme a tutta la comunità il valore terapeutico della camminata come strumento di benessere fisico ed interiore, ci è sembrato il modo migliore per accogliere e presentare pubblicamente il nuovo progetto della Psiconcologia del nostro ospedale – dicono il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini e la vicesindaca Ilaria Belli -. Un punto di riferimento in tutta l’area metropolitana per una cura oncologica che associa alle indispensabili terapie la cura delle persone, che come amministrazione continueremo a promuovere e sostenere”.
“Una delle sfide maggiori in oncologia – dice la dottoressa Luisa Fioretto, direttore del Dipartimento Oncologico dell’Azienda Usl Toscana Centro – è il confronto giorno dopo giorno con la malattia. La complessità e la crescente efficacia delle terapie impone ai pazienti di cercare un modo per rendere più sostenibile la sfida. Nelle storie e nei percorsi delle autrici di questo libro si ritrova la forza ed il coraggio di andare avanti. E forse il senso di quello che Chatwin, scrittore e viaggiatore, una volta ha scritto: ‘La vera casa dell’uomo non è una casa, è la strada. La vita stessa è un viaggio da fare a piedi’”.