Un gruppo di elettori della lista “Per la sinistra, liberi, uguali – Antifascismo sempre”, che faceva parte della maggioranza a sostegno del sindaco Casini e del programma con cui si presentò alle elezioni amministrative del 2019, si dissocia dalla scelta di continuare a sostenerlo, dopo il suo passaggio dal Pd a Italia Viva.
In una lettera aperta firmata da Sergio Grazzini, Tiziano Falatti, Rosauro Solazzi (ex presidente del Consiglio comunale), Gianni Meazzini, Angelo Falmi, Mauro Zampoli (ex sindaco di Bagno a Ripoli), Marta Vezzani, Marino Turri, Nadia Peruzzi, Valentina Guidotti (vicepresidente Cdp Grassina), Corrado Gastaldo Brac, Alessio Migliorini si esprime sconcerto “in primo luogo per l’ingresso nell’ attuale maggioranza di una forza politica come Italia Viva, che di fatto sposta a destra l’asse politico scaturito dalle elezioni del 2019. In secondo luogo perché i consiglieri e assessori che in questi anni si sono appiattiti sulle posizioni del sindaco, solo adesso si lamentano dell’uomo solo al comando da dover ‘condizionare'”.
“Da qui la nostra netta contrarietà a tutto quanto abbiamo potuto osservare in queste settimane – continua la lettera aperta -. Cambiare in politica si può, ma si deve poterlo fare in tutta trasparenza e in rapporto stretto con i cittadini. Solo così si potrà evitare una deriva sempre più evidente e pericolosa, come mostra il crollo di fiducia dei cittadini verso la politica, i partiti e le istituzioni”.
Secondo i firmatari il sindaco Casini “avrebbe dovuto essere sfiduciato in consiglio comunale e costretto a dimettersi”. “Per questo – concludono -, denunciamo pubblicamente questa modalità lontana dalla tradizione politica di trasparenza del nostro Comune”.
Finalmente una netta presa di posizione a sinistra
Bravi, chi vuol “discutere” con i cittadini dopo che ha deciso già senza dire niente agli elettori è ormai il passato
Finalmente voci libere e non più pilotate dal Leader Maximo che ancora sembra influenzare il PD locale e dettare le convenienze “giuste”.
Speriamo che serva a svegliare le coscienze addormentate che ancora popolano quel partito.
Speriamo che serva loro anche a chiarire se ci sono “piccoli Renzi e Casini” che ancora hanno in tasca la tessera del PD.