C’è un grassinese alla corte dei Medici, nella seconda edizione della fiction televisiva, in onda in queste settimane. Si tratta di Masimiliano Cardini, una passione fin da piccolo per cinema e tv, che vive a Grassina dal 1994, in via delle Quercioline. Nella vita reale fa il custode alla basilica di Santa Maria Novella, di cui è anche sacrestano dal 2006, e suona il clarinetto nella Filarmonica Cherubini.
E nella fiction sui Medici che ruolo ha?
Sono uno dei borghesi che stanno con i nobili. Poi c’è il gruppo del popolo e quello dei soldati.
Come le è venuto in mente di partecipare al casting?
Ho sempre avuto la passione per la tv, ma non è la prima volta che vengo coinvolto. Nel 2016 ho partecipato al programma “Avanti un altro” con Paolo Bonolis. Inoltre quando posso vado ospite nelle varie trasmissioni televisive.
Quando l’hanno scelta per la fiction sui Medici?
Il casting è stato lo scorso settembre, a novembre mi hanno chiamato per la prova costume e le foto. Sul set indosso un cappa marrrone con maniche decorate con velluto, una camicia bianca ricamata sul davanti, calzamaglia, stivaletti e cappuccio.
Per quanti giorni è stato un fiorentino del Rinascimento?
Tre giorni, credo gli ultimi, per scene in esterno che abbiamo girato a Volterra.
Cosa ha dovuto fare, insieme alle altre comparse?
Le scene principali sono state quelle dopo la congiura dei Pazzi: prima dovevamo gridare contro i Medici, poi contro i Pazzi. In una scena abbiamo lanciato ortaggi vari e grida di contestazione contro la famiglia avversaria dei Medici. Invece in una scena con protagonisti Lorenzo e Botticelli doevamo creare un brusio di meraviglia al loro all’arrivo. Abbiamo recitato anche una fuga in massa inseguiti dalle guardie e un tentativo di sfondare il portone del palazzo della Signoria. Insomma molta attività, non solo un ruolo di sfondo. Certe scene le abbiamo dovute ripetere anche dieci volte.
C’è stato qualche imprevisto durante le riprese?
In una delle scene finali ho avuto davvero paura. Dovevamo girare un rogo con i beni dei Pazzi. In piazza erano stati portati tubi del gas, c’erano anche i pompieri. Forse per un errore si è alzata una fiammata altissima, il vento ci ha portato addosso le scintille. A me ha iniziato a bruciare la tunica, ad alcune donne i lunghi capelli. Siamo scappati tutti verso il pubblico che seguiva la scena. Ci sono voluti venti minuti per spengere il rogo. La scena è stata poi rifatta con la fiamma meno alta.
Quanto l’hanno pagata per fare la comparsa?
Circa cento euro al giorno.
E’ stato faticoso?
No, ma ho patito molto freddo. Per tre giorni sono partito da Grassina alle quattro e mezzo del mattino per essere a Volterra alle sei. Però lì era tutto ben organizzato: colazione, thermos con latte, caffè e tè caldi. Durante le pause delle riprese un servizio di stuzichini, brodo caldo e mantelle per ripararsi da un vento terribile.
Il regista vi considerava o si preoccupava solo degli attori protagonisti?
Si è rivolto spesso anche ai gruppi di comparse, dando indicazioni e consigli su espressioni e atteggiamenti da tenere.
Sarà di scena anche nella terza edizione dei Medici che stanno girando in queste settimane?
So che saranno a Pienza nei prossimi giorni, ma per ora non mi hanno chiamato.
Lei, così appassionato di fiction, ha mai recitato nella Rievocazione di Grassina?
Io no. Lavorando in chiesa è un problema chiedere libero il Venerdì Santo. Però mi piacerebbe, magari una volta ci provo.
Grazie mille dell’articolo.