Respinti i ricorsi della ditta seconda classificata contro l’aggiudicazione dell’appalto per la Variante di Grassina. La sentenza emessa dal Tar della Toscana, pubblicata pochi minuti fa, conferma la correttezza nell’attribuzione del punteggio da parte della commissione che ha esaminato le offerte arrivate alla Città Metropolitana e l’insusistenza come motivo di eslusione dall’appalto di una condanna in primo grado subita dalla ditta vincitrice.
A presentare il ricorso era stata l’impresa Polistrade che sosteneva una sottovalutazione delle caratteristiche del proprio progetto da parte della commissione esaminatrice nell’attribuzione del punteggio tecnico. Il ricorso richiamava l’attenzione in particolare sulle caratteristiche del progetto del viadotto da Ponte a Niccheri alla collina di Belmonte.
Su questa base Polistrade chiedeva l’assegnazione dell’appalto (valore poco più di 16 milioni di euro per il primo lotto della Variante da Ponte a Niccheri a Ghiacciaia) al posto della ditta Rosi Leopoldo a cui era stato aggiudicato.
“Contrariamente a quanto sostenuto da parte ricorrente – scrivono i giudici del Tar -, risulta, infatti, evidente come il punteggio dovesse essere attribuito sulla base di una valutazione globale del progetto riferita a tutti i suoi aspetti (miglioramento delle caratteristiche tecniche; durabilità; ottimizzazione dei tempi; ecc.), piuttosto che alla sola portanza del viadotto, come ristrettivamente prospettato negli atti di ricorso”.
Per questo i giudici amministrativi Roberto Pupilella, presidente, Luigi Viola, consigliere estensore, Giovanni Ricchiuto, consigliere, hanno emesso la sentenza che “in parte respinge, in quanto infondati nel merito ed in parte, dichiara inammissibili il ricorso e le due serie di motivi aggiunti depositate in data 4 giugno e 30 settembre 2021”.
Polistrade è stata anche condannata a pagare le spese legali a Rosi Leopoldo, Città Metropolitana, Comuni di Bagno a Ripoli, Greve e Impruneta per un totale di 15mila euro.
Ora è possibile che Polistrade accetti il verdetto o ricorra in appello al Consiglio di Stato, ma questo non dovrebbe ostacolare il riavvio della procedura con gli ultimi adempimenti. La Città Metropolitana attendeva, infatti, il pronunciamento del Tar prima di procedere alla firma del contratto con la Rosi Leopoldo e alla successiva consegna dei cantieri per l’avvio dei lavori.
“Un passo importante – affermano il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini, il sindaco di Greve in Chianti Paolo Sottani e il sindaco di Impruneta Alessio Calamandrei – adesso avanti spediti per la contrattualizzazione e la ripartenza dei lavori. È una sfida amministrativa molto complessa, ma stiamo lavorando per realizzare la Variante e mantenere l’impegno preso con le comunità di Bagno a Ripoli e del Chianti”.