La Misericordia e la parrocchia dell’Antella si mobilitano per la raccolta di aiuti da inviare alla popolazione ucraina.
Da oggi in orario 9-13 e 15-18 sarà possibile recarsi presso la sede della Misericordia per consegnare generi alimentari in scatola a lunga conservazione, farmaci non scaduti, vestiti e indumenti invernali, coperte.
Il materiale raccolto giungerà a destinazione in Ucraina grazie al corridoio speciale organizzato dal coordinamento delle Misericordie fiorentine in coordinamento con la Prefettura di Firenze.
La Federazione regionale e i 12 coordinamenti territoriali delle Misericordie si muoveranno in maniera organizzata per raccogliere farmaci ed alimenti non deperibili, trasportandoli con una propria colonna mobile fino alle zone di confine di Polonia e Romania dove si stanno ammassando i profughi.
La raccolta è organizzata dalle singole misericordie locali. Saranno poi i coordinamenti zonali delle Misericordie, in collaborazione con la Federazione regionale, a trasportare quanto raccolto in un unico centro di stoccaggio regionale, appositamente allestito negli spazi Mercafir di Firenze. La destinazione degli aiuti sarà poi decisa in base alle esigenze che si presenteranno nei prossimi giorni, in rapporto con le istituzioni e le autorità regionali e nazionali.
Nel contempo le Misericordie chiedono anche la disponibilità per l’accoglienza di famiglie ucraine con la messa a disposizione di appartamenti o strutture sul territorio regionale; per offrire accoglienza è possibile contattare il numero verde della Sala operativa regionale delle Misericordie: 800927985.
“Non possiamo restare con le mani in mano di fronte alla guerra ed alle decine di migliaia di persone, soprattutto donne e bambini, che stanno fuggendo dalle loro case” dice il presidente della Federazione regionale delle Misericordie, Alberto Corsinovi. “I toscani sono un popolo generoso e lo stanno dimostrando già in queste ore: alle nostre sedi arrivano tante telefonate di persone che chiedono come potersi rendere utili e di cosa c’è bisogno; qualcuno offre ospitalità, molti si dicono pronti a donare abiti, cibo, denaro. Noi, come sempre, ci mettiamo a disposizione delle nostre comunità e, in questo caso, della loro generosità. E mentre preghiamo per la pace, offriamo un contributo concreto per aiutare chi fugge dalla guerra.”