Domani, sabato 28 marzo, alle ore 21.00, diretta sulla pagina Facebook del Teatro Comunale di Antella con i Capolavori della narrativa del ‘900 Italiano.
Maria Paiato, attrice fra le più raffinate e sensibili della scena italiana, legge i romanzi “La moglie ingenua e il marito malato” e “Il povero Piero” di Achille Campanile. Un omaggio all’immortalità del riso e al più grande umorista del secolo scorso.
L’iniziativa #tornainteatro è un modo per portare il teatro a casa di tutti, gratuitamente e comodamente condiviso con tutti quelli che vorrebbero andare a teatro. Sará come trovarsi tutti insieme seduti nelle poltrone del Teatro Comunale di Antella.
Subito dopo lo spettacolo, Riccardo Massai sarà in diretta Fb per una breve chiacchierata.
La moglie ingenua e il marito malato (1941)
Questo romanzo parla di corna, ma non solo di corna metaforiche, bensì di corna vere, cioè due protuberanze che spuntano dalla fronte. Certo le corna vere potrebbero essere un segno delle corna metaforiche. Si sa che la natura umana è piena di misteri e il comportamento più saggio è quello di non respingere a priori nessuna ipotesi. Questo è il problema che mette in imbarazzo la giovane e ingenua moglie del professor Rune, a cui sono spuntate all’improvviso due fantastiche corna.
ll povero Piero (1959)
Povero Piero: da vivo scrittore misconosciuto, e da morto sballottato, trafugato, nascosto negli armadi dai suoi stessi parenti, ricoperto da valanghe di epitaffi, necrologi, addobbi vari, nonché dai pianti e dalle escandescenze di cognati, suoceri, cugini e nipoti, e dalle loro ipocrisie. Le sue ultime volontà prevedevano che della sua dipartita non si sapesse nulla fin dopo le esequie, ma la notizia – a quanto pare – è trapelata. Finché, forse per lo choc della morte, il povero Piero risuscita e poi rimuore davvero, portando il più assoluto scompiglio nel funerale dirottato già verso un altro defunto… La paradossale e sgangherata vicenda del protagonista offre ad Achille Campanile l’occasione per alcune serissime considerazioni e ipotesi non solo sull’assurdità dei comportamenti umani, ma anche su un tema delicato, e sul quale pochi hanno osato ridere, come quello della morte.
Achille Campanile (1899-1977) fu giornalista, umorista, critico, sceneggiatore, scrittore paradossale, autore teatrale, uno dei maggiori umoristi del Novecento. Collaboratore di numerosi periodici, col suo umorismo formidabile, che spinge fino all’assurdo situazioni sentimentali e luoghi comuni, ha ottenuto enorme successo, dall’iniziale influenza sul giornalismo tra le due guerre alla rinnovata fortuna degli ultimi anni, quando è stato considerato un precursore del contemporaneo teatro dell’assurdo.