“Troppe promesse disattese da Autostrade sul territorio di Bagno a Ripoli”: questo in estrema sintesi il messaggio che il sindaco Francesco Casini ha inviato al ministro delle infrastrutture Matteo Salvini che domattina farà un sopralluogo nelle aree di cantiere della Galleria S. Donato, una delle principali infrastrutture previste nell’ambito del progetto di potenziamento della A1 tra Firenze Sud e Incisa con la costruzione della terza corsia.
Al sopralluogo saranno presenti, oltre al ministro, il presidente della Regione Toscana Eugenio
Giani e l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi.
Il sindaco Casini ha scelto di disertare l’appuntamento come forma di protesta. Questo il messaggio completo che qualche ora fa ha inviato a Salvini: “Ci tenevo a dirti che domani non sarò presente al sopralluogo di Autostrade. La mia presenza penso che banalizzerebbe le molte criticità che il nostro comune, da quasi dieci anni, sta subendo a causa dei cantieri attivati da Aspi. Siamo un ‘Comune del fare’, abbiamo sempre collaborato, non abbiamo mai ostacolato questa opera strategica. Il nostro senso del dovere è stato però tradito da anni di ritardi, rinvii e promesse disattese. Ti invito a guardare con i tuoi occhi, passando da qua, la condizione delle strade dissestate parallele alla terza corsia, l’incuria delle aree espropriate diventate in alcuni casi rimessaggio, in altri luoghi di degrado. Strade interrotte e non ripristinate con enormi disagi per i cittadini. Senza parlare delle condizioni ambientali, le colline sbancate, un territorio di pregio stravolto, e un ripristino ambientale – seppur concordato – lungi dall’essere messo in atto. Le alberature piantate lungo l’autostrada sono quasi tutte seccate. Decine e decine di riunioni, assemblee pubbliche. Tutte ore evidentemente perse, visto che i risultati non sono arrivati. Niente di personale, niente di politico”.
“Penso tu possa capire perché domani non verrò a portare un saluto a questa iniziativa di Autostrade – conclude Casini -. Per prima cosa viene il rispetto per la comunità che ho l’onore di rappresentare. Non chiediamo niente di più di quanto già attivato. Chiediamo solo di terminare e/o sistemare in modo corretto e decoroso e definitivo i cantieri fuori dalla carreggiata autostradale aperti da troppi anni. Chiediamo il rispetto dell’ambiente e della comunità che accoglie sul proprio territorio questa opera. Ti chiedo, in qualità di ministro, di aiutare la comunità di Bagno a Ripoli”.
“Siamo un ‘Comune del fare'”, “Non abbiamo mai ostacolato questa opera strategica”; infatti Casini, anche quando era possibile, non ha mai contrastato lo scempio della variante di San Donato, passata nella quasi totale inconsapevolezza della popolazione, che lo ha scoperto purtroppo quando ormai la procedura era quasi completata.
Variante dettata unicamente dall’interesse di Autostrade a risparmiare i costi dello smaltimento delle terre da scavo della galleria, risparmio che, assieme a quello sui costi di manutenzione che ha provocato morti ad Avellino e Genova, ha assicurato ai suoi padroni profitti stellari.
Non può certo Casini ergersi a paladino del paesaggio stravolto, anche perché lui stesso stravolge il paesaggio e fa sbancare colline, come dimostrano il Pian di Ripoli e il progetto del nuovo edificio della scuola internazionale di via del Carota.
Sorprendentemente, nessun cenno al rumore dell’autostrada a riprova del fatto che i cittadini sono abbandonati a sé stessi, tanto da essere costretti a rivolgersi alla Procura.
Il sindaco non si smentisce mai.
Con perfetto tempismo arriva ora a criticare Autostrade, “dopo” che lo scempio è irreversibile.
Caro Casini ti ricordi quando i cittadini protestavano per la valle dell’Isone con l’intombamento del corso d’acqua e lo stravolgimento della valle trasformata in discarica di terra?
O le opere “compensarive” a presa di culo?
O le tante criticità segnalate centinaia di volte?
Duci siamo il “paese del fare”… ma non spieghi che è il fare a vantaggio di pochi e che pagano tutti (l’ultima perla sono 9.500…novemilacinquecento, mq di edificazione su una collina fragile.
Si e’ incredibile notare come Casini punti tutto solo a finire i lavori ma non anche a risolvere i problemi che ormai da qualche anno i cittadini gli hanno fatto presente con lettere, incontri in Comune, assemblee pubbliche. Mi riferisco al problema del rumore che mina la salute di chi lo sopporta tutti i giorni, eppure lui ne e’ il massimo garante per la nostra comunità, diciamo dovrebbe esserlo. Ma si sa meglio convogliare le energie e l’impegno su qualcosa che possa essere più gratificante anche per la sua prossima carriera politica, ad esempio sul Viola Park ed i problemi che sta creando, perché la “politica del fare” troppe volte tralascia i problemi che quel “fare” produce. Sul versante invece della terza corsia, la’ dove qualcosa doveva fare, ha preferito non fare niente. Grazie Sindaco.
Gli assenti hanno non hanno mai ragione.
Sindaco Casini, non si metta in questa condizione!
La visita del ministro Salvini è una buona occasione per evidenziare per risolvere, con un con atto di presenza, le problematiche della comunita amministrata.
Nel caso in specie parliamo delle criticità dell’autostrada nate con l’apertura della c.d. terza corsia (rumore e inquinamento ambientale in primis) da tempo lamentate da cittadini che hanno visto depauperato il valore dei loro immobili.
Io personalmente non sono contrario al concetto del fare, perché in vita mia, specie in quella professionale sono sempre stato molto “fattivo”.
Non mi piace però il fare fine a se stesso, perché deve essere sempre “fare…bene”.
Se questo fondamentale binomio si ferma alla prima parola, si combinano più guai che cose buone.
Perché è fare anche distruggere, è fare anche il continuo rimediare, è fare anche sprecare risorse, è fare anche girare intorno a vuoto.
Il problema è che “fare bene” richiede tempo per progettare, impegnare adeguatamente le facoltà mentali, investire, avere adeguata professionalità, controllare via via gli avanzamenti e validare tecnicamente il risultato finale.
Purtroppo queste caratteristiche sono completamente sconosciute sia al sindaco Casini che alla giunta e alla maggioranza che lo sostiene nonostante il i ribaltoni e la crescente irritazione dei cittadini.
Quando si fa’ per apparire e si dimentica il “bene”, poi ci si dà un sacco daffare per far vedere che ci si dissocia dai risultati nonostante si sia contribuito a ottenerli proprio così come sono venuti.
L’atteggiamento del Sindaco in questa occasione mi sembra un un chiaro caso di scuola.
Come mai,dunque, ha partecipato all’inaugurazione dello scempio del Pian di Ripoli? Era “un territorio di pregio” come,un tempo, era tutto il Bagno a Ripoli, ora stravolto da una generale cementificazione
Per Casini non incontrare di persona i vertici di soc. autostrade ed il ministro e’ stata l’ennesima occasione persa per far valere i diritti dei numerose persone che da lungo tempo patiscono a causa di promesse non mantenute, di un progetto che non ha avuto il benché minimo rispetto nei confronti del territorio ne tantomeno di chi lo abita. Non abbiamo mai chiesto cambi di opere ma correzioni a quanto è stato già fatto poiché è evidente a tutti che questi lavori hanno peggiorato e amplificato i disagi rispetto a prima.
Il sindaco si tira fuori dopo aver contribuito al disastro, prima per aver disatteso tutte le giuste osservazioni dei cittadini, poi per non aver mai controllato, come suo dovere, nonostante le numerose richieste.
Ed ora del suo disastro, come di tanti altri che ha fatto a Bagno a Ripoli, se ne lava le mani, gettando la palla al ministro.
Si defila, forse perché ha paura che Salvini gli chieda: ma chi è il sindaco di questo paese?
Mi fa effetto leggere che colui che ha ordinato lo scempio della collina di Belmonte parli male di chi ha stravolto la collina dell’ Antella.
Facciamo che vince chi rovina di più.
Che pena.