“Siamo profondamente rammaricati da questo atteggiamento di indifferenza, perché mina il rapporto di fiducia e collaborazione tra quella parte della popolazione che svolge con dedizione un impegno civico a favore della collettività e che si riconosce nelle nostre associazioni, e la Pubblica Amministrazione. Un’ulteriore conferma della deriva di una classe politica locale che non perde occasione per dimostrare la sua lontananza dai bisogni reali della società civile che sostiene di rappresentare”: parole dure nei confronti dell’Amministrazione comunale contenute in un documento sottoscritto da dodici associazioni ripolesi.
Il tema è la politica urbanistica del Comune contenuta nel nuovo Piano Operativo. A settembre le associazioni firmatarie si erano incontrate con l’Amministrazione comunale per presentare le loro osservazioni. In quell’occasione chiesero un ulteriore confronto, ma dal Comune nessuna risposta.
Il documento è sottoscritto da 12 associazioni, fra le quali le tre maggiori Case del popolo del territorio: il Crc Antella, la Cdp Grassina, l’Sms Bagno a Ripoli. Gli altri firmatari sono Circolo Legambiente Bagno a Ripoli, Associazione Ripolese per la Cultura dell’Ambiente, Gruppo Trekking Bagno a Ripoli, Federcaccia sezione Bagno a Ripoli, Barinbici, Firenzeintralice, Comitato Vicchio e Dintorni, Comitato Vallina. Vi compare anche l’Associazione Giostra della Stella – Palio delle Contrade, ma la presidente Elena Ciapetti dichiara di non aver mai dato l’adesione al documento.
“Credo che con un’altra riunione tra associazioni e Amministrazione comunale nessuno perderebbe la faccia – dice un imbarazzato Alessandro Conti, presidente del Crc Antella – Non è una contrapposizione al Comune, solo la richiesta di una risposta. A pensarci bene non rifirmerei quel testo… Si può anche cambiare idea”. “Sui toni del documento non ero d’accordo – ammette Claudio Tonarelli, presidente dell’Sms Bagno a Ripoli – Ma alcune questioni meritano un approfondimento. Abbiamo chiesto un tavolo di confronto ma non c’è stata risposta”. “I problemi non sono a Grassina, ho firmato per solidarietà – dichiara Alberto Ferretti, presidente della Casa del popolo – C’è stata scarsa accoglienza delle osservazioni al Piano operativo”.
L’accusa di una scarsa partecipazione dei cittadini alle scelte urbanistiche viene respinta dal sindaco Francesco Casini: “Sono dispiaciuto di queste critiche. Abbiamo fatto tantissimi incontri in tutte le frazioni del Comune. Un percorso partecipativo come previsto dalla legge, certificato dal Garante della partecipazione. Molte richieste arrivate dalle associazioni sono state accolte e le indicazioni urbanistiche del Piano operativo modificate di conseguenza. Dopo l’adozione del piano si aprirà la fase delle osservazioni, ogni cittadino potrà fare le proprie e l’Amministrazione comunale dovrà rispondere a tutte prima dell’approvazione in Consiglio comunale. E’ un’elaborazione iniziata cinque anni fa: un ulteriore ritardo penalizzerebbe proprio i cittadini e l’economia del territorio”.