Con una lunga e argomentata lettera a QuiAntella, Andrea Trambusti, regista del docu-film “Firenze l’abbiamo liberata noi”, si difende dalle accuse della sezione Anpi di Bagno a Ripoli, che in un documento approvato dal direttivo ha messo sotto processo il suo lavoro (vedi articolo).
La lettera di Trambusti
Sapevo bene il pensiero espresso da Anpi poichè prima dell’uscita del film ho pensato che fosse doveroso loro chiedere un parere. In data 17 dicembre 2024 nella loro sede al Crc Antella hanno visonato tutto il film con il loro direttivo. Qualche giorno più tardi, il 23 dicembre, sono stato di nuovo convocato per ascoltare il loro responso.
Mi è stato spiegato che essendo il mio un film “d’ Ispirazione” e quindi con fatti controvertibili dalla veridicità storica, loro non potevano accoglierlo. Inoltre mi fu spiegato anche qualche loro punto di vista su alcune mancanze nel film: contadini, donne staffette partigiane, il discorso di Potente alle Due strade per non farsi disarmare e entrare per primi in città.
E’ molto semplice rispondere delle mancanze poichè non ho avuto molte donne disponibili, anche facendo annunci, sebbene due si vedano, l’aiuto dei contadini è solo citato, come la spiegazione del titolo quando c’è il riferimento dedicato proprio a Potente. Non sono entrato nel dettaglio poichè nessuno nel cast è attore professionista e quindi troppo difficile per noi fare discorsi prolungati.
Magari potevano già allora presentare un dissociamento e non aspettare la premiere per farlo successivamente “forse” in base alle impressioni degli associati.
Loro stessi mi hanno detto che avrebbero consigliato a tutti i soci di presentarsi in sala cinema.
Mi sono dispiaciuto del fatto che avrei potuto chiedere loro consiglio prima della costruzione e non dopo. Mio errore che ho riconosciuto. Non mi ritengo però dispiaciuto di quanto costruito da me con passione e impegno in questi quasi 6 anni e di volerlo esprimere liberamente a modo mio dichiarandolo di fantasia e ispirazione. Non mi pare ci siano divieti su questo… Sarebbe grave se fosse per traviare la realtà dei fatti ma, ripeto è d’ispirazione e raccontato da un punto di vista “neutrale”. Per lo meno ci ho provato. Più che dichiarlo apertamente e scriverlo non posso fare.
Molto spesso nelle ricerche ci sono versioni diverse sui fatti storici, è proprio per questo che non è un film costruito per riportare fatti fedelmente avvenuti, ma è un’opera romanzata anche su consiglio dei miei registi.
Non andrò mai in giro dicendo è una storia vera al millimetro, ma, ripeto, d’ispirazione. Lo testimonia il fatto di averlo ben detto in presentazione sul palco davanti al pubblico e di averlo riportato bene sul video prima dell’inizio vero e proprio. E’ stato fatto per far riflettere sulle guerre in generale lo spettatore non per convincerlo sulla veridicità dei fatti narrati.
Il successo che ha avuto è riportato anche sui giornali e non solo, è probabilmente dato dall’ emotività che trasmette, lo testimonia il fatto che dopo la visione molte persone erano in lacrime e commosse. Chiunque c’era l’ha visto. E i 4 scroscianti , intensi e lunghi applausi sulle foto finali hanno dichiarato il gradimento generale del pubblico, Molti mi hanno ringraziato anche per il messaggio contro le guerre che riporta sul finale. Mi hanno chiesto ulteriori visioni.
Se Anpi reputa che sia giusto che io non sia più loro tesserato, poichè diventato scomodo, non è un problema. Ci mancherebbe altro. In questi anni mi sono solo limitato a rinnovare la tessera nulla di più. Per altro ogni tanto ho inviato i cortometraggi di costruzione film al presidente Luigi Remaschi, il quale non mi ha mai contestato sebbene all’epoca erano storielle ristrette a se stesse. Mi auguro di non averlo messo in cattiva luce causa film. Se lo è stato mi scuso pubblicamente ma non era mia intenzione, come del resto per tutto il direttivo Anpi e tutti gli associati.
Concludo dicendo che sono felice di mostrare e discutere del film con chiunque desideri visionarlo sapendo in anticipo che è di libera interpretazione, ispirazione e non fedele al millimetro alla veridicità dei fatti, ma da visionare come un film contro tutte le guerre. Andrea Trambusti
“Sarebbe grave se fosse per traviare la realtà dei fatti ma, ripeto è d’ispirazione e raccontato da un punto di vista “neutrale”. ”
Ecco… il quel “neutrale” sta un grande problema
Se l’avessero raccontato i partigiani sarebbe saltata fuori la solita solda , noi abbiamo, noi abbiamo , noi siamo i buoni , e tutti gli altri cattivi ….niente di nuovo fra le bugie della narrazione pArtigiana
E lo zampolit che ne pensa? Non è stato imposto nello staff? Che patetica pantomima, per un film che vedranno quattro anacronistici nostalgici… Gli eroici adolescenti che vi hanno impallinato e fermato, a voi ed ai carri armati alleati, li avete messi? E laloro fucilazione col loro luminoso sorriso?