La sala della Casa del popolo di Osteria Nuova strapiena di gente (oltre cento persone), dibattito infuocato. L’assemblea organizzata dall’Amministrazione comunale sul tema della terza corsia autostradale e, più in dettaglio, sul progetto di depositare un milione e mezzo di metri cubi di terre di scavo sulla valle dell’Isone, ha fatto il pieno di pubblico e di polemiche. Il sindaco Francesco Casini e gli ingegneri di Autostrade, Alberto Baldeschi e Michele Pastorino, hanno dovuto faticare per arginare il diluvio di domande, obiezioni, suggerimenti, critiche che hanno animato l’appuntamento. Ma non si sono sottratti al confronto fino ad oltre le una di notte.
Le critiche – A parte quelle ormai fuori tempo massimo di chi pensa si possa ancora opporsi al progetto della terza corsia, nel mirino è finito come previsto il progetto di “rimodellamento morfologico” della valle dell’Isone. Filippo Checchi, presidente di Legambiente Bagno a Ripoli, ha presentato uno studio che segnala nella zona la presenza di fauna e flora particolari, che la “colata” di terre di scavo (uno strato alto fino a venti metri) seppellirebbe definitivamente: “Biodiversità azzerata, ripopolamento impossibile”. Lo storico locale Massimo Casprini, con tono appassionato e riferimenti circostanziati, ha ricordato il valore ambientale di tutta la vallata e più in generale di tutta la zona a est dell’Antella. Autostrade ha motivato la scelta come indispensabile per il consolidamento del versante sul quale nascerà la nuova corsia autostradale.
I dubbi – Perché le terre di scavo non verranno depositate nell’area dell’ex fornace Montecchi, a Rignano, come previsto in un primo momento? L’ingegner Baldeschi ha spiegato che, contrariamente a quanto annunciato nell’ottobre del 2014 dal sindaco di Rignano Lorenzini, l’ex fornace è ancora un sito da bonificare e quindi indisponibile. E’ vero che è stato asportato l’amianto, ma restano cisterne sotterrate e possibili inquinanti nel terreno. Insomma Autostrade non vuole rischiare di legare il progetto ad una situazione ancora in divenire e dagli esiti incerti. In compenso ha garantito che le terre di scavo usate per il rimodellamento saranno provenienti solo dagli sbancamenti per la terza corsia nel tratto ripolese e dallo scavo per la nuova galleria.
Le prossime mosse – I tecnici del Comune hanno predisposto un documento di 15 pagine con una serie di prescrizioni molto stringenti per Autostrade. In caso non vengano accolte, il Comune non darà il parere positivo ma trattandosi di un’opera di interesse pubblico, Autostrade potrà comunque procedere. Il risultato di questo “match” dovrebbe uscire dalla prossima Conferenza dei servizi convocata per il prossimo 22 aprile. Le speranze che le indicazioni del Comune vengano accolte completamente sono pressoché zero. L’ingegner Baldeschi è stato franco e chiaro: “Il progetto ha già avuto la Via (Valutazione di impatto ambientale), dobbiamo far partire l’opera, abbiamo un crono programma da rispettare”. Il sindaco Casini punta però ad aprire almeno una trattativa sul documento dei propri tecnici: “E’ un progetto che ci ritroviamo e dobbiamo gestire. Chiedere un rinvio della Conferenza dei servizi è impossibile (proposta avanzata dall’ex sindaco Bartolini, il primo che ha avuto fra le mani il progetto ndr); la farebbero senza la nostra presenza e non avremmo nessuna possibilità di ottenere dei correttivi. Dobbiamo invece restare al tavolo”.
Le prossime tappe – Dando per scontata l’approvazione della Conferenza dei servizi, il passo successivo sarà la stesura del progetto esecutivo, quindi il vaglio da parte del ministero delle Infrastrutture e quindi la definizione dell’appalto (che però avverrà senza gara alla Pavimental, impresa del gruppo Autostrade, quindi con tempi ridotti). Cantieri aperti tra un anno.