Sala consiliare piena di persone per l’incontro sulla sismicità nel territorio fiorentino organizzato, nei giorni scorsi, dal Comune di Bagno a Ripoli, dal coordinamento comunale di Protezione civile e dal coordinamento del volontariato per fare il punto sui recenti eventi sismici e sulle buone pratiche di prevenzione. L’iniziativa si è aperta con i saluti del sindaco Francesco Casini e dei sindaci Alessio Calamandrei di Impruneta, Roberto Ciappi di San Casciano, Paolo Sottani di Greve in Chianti e David Baroncelli di Barberino Tavarnelle.
Presenti i referenti della Protezione civile Leonardo Ermini e Roberto Fanfani, l’assessore alla protezione civile Francesco Pignotti e il mondo del volontariato e dell’associazionismo. A prendere la parola sono stati in particolare il professor Elvezio Galanti, docente dell’Università di Firenze e già direttore del Dipartimento nazionale di Protezione civile, e il professor Gilberto Saccorotti dell’Istituto nazionale di geofisica a vulcanologia.
Saccorotti ha ripercorso la storia e le peculiarità dei terremoti nell’area fiorentina, a partire dal sisma del 18 maggio 1895, di cui in questi giorni ricorre l’anniversario, fino a quello del 1959, un terremoto “dimenticato” di cui si era persa memoria e di nuovo oggetto di studio, che provocò notevoli danni anche sul territorio ripolese, nelle zone di Mondeggi-Lappeggi.
“Fino ad oggi – ha spiegato – dalla prima scossa sono stati registrati 218 eventi sismici localizzati, raggruppati in un’area di pochi Km quadri, molto concentrati, con 4 eventi principali. Lo sciame non è indicatore del fatto che la terra si stia ‘sfogando’, e non è precursore di qualcosa di sicuramente catastrofico. Ci auguriamo che il fenomeno sismico di queste settimane sia terminato, stiamo ancora seguendo con attenzione la situazione”.
A maggior ragione per questo motivo la prevenzione, individuale e collettiva, risulta quanto mai importante. Un aspetto sottolineato dal professor Elvezio Galanti.
“La domanda-guida per studiosi e istituzioni deve essere: come riuscire a tradurre le conoscenze scientifiche di cui disponiamo in strumenti concreti di prevenzione per i cittadini? Per quanto riguarda i nostri edifici – afferma Galanti – preoccupa sapere che il 70% delle costruzioni in Italia sia precedente alle normative antisismiche del 1980, post terremoto in Irpinia. Sul tema dell’adeguamento delle abitazioni serve maggiore attenzione da parte di tutti, bisogna avere più cura della propria casa, mentre il paradosso è che più passa il tempo più siamo disattenti all’adeguamento alle norme antisismiche. Bisognerebbe smettere di rincorrere gli eventi con norme contingenti e imparare ad agire prima”.
L’incontro può essere rivisto sulla pagina Facebook del Comune di Bagno a Ripoli: https://www.facebook.com/comunebagnoaripoli