Dopo Lucia Poli, Sandro Lombardi, Alberto Severi e David Riondino sarà Silvia Guidi la voce narrante di “Un Paese da Nobel”, il progetto a cura di Riccardo Massai, con collage di immagini, canzoni, filmati originali e testi di Valentina Grazzini, prodotto da Archètipo, per raccontare la storia romanzata di alcuni dei premiati e rinnovarne la memoria.
Domani, giovedì 12 settembre, ore 21.15 Silvia Guidi (nella foto) racconterà la vita dei Nobel Grazia Deledda, Guglielmo Marconi, Dario Fo, Rita Levi-Montalcini, Luigi Pirandello al Teatro Comunale Antella (Via Montisoni 10, Bagno a Ripoli € 7 intero € 5 ridotto – Prenotazione obbligatoria 055 621894 – prenotazioni@archetipoac.it.
L’inizio della serata è affidato a Grazia Deledda, Nobel per la letteratura nel 1926, seconda donna ad ottenere il riconoscimento dopo Marie Curie. Nata e cresciuta in un contesto sociale e geografico in cui la cultura era vista come distrazione rispetto al lavoro, donna per giunta, Deledda riuscirà da autodidatta ad apprendere la lingua italiana e farne la sua arma, per raccontare la Sardegna e le sue tradizioni, ma anche l’amore e i sentimenti.
“Giovanni il telegrafista” di Enzo Jannacci ci introduce a uno dei Nobel più popolari, Guglielmo Marconi. È la figlia Elettra, principessa romana, che ce lo racconta partendo dagli indimenticabili giorni a bordo del panfilo a lei intitolato, vero quartier generale di Marconi per lunghi anni. Dai primi esperimenti fino all’intuizione che lo porterà a mettere a punto il telegrafo, l’inventore – insignito del premio nel 1909 – impose la sua piccola rivoluzione agli scettici, battendo sul tempo i russi ed aprendo le porte alla nascita di radio televisione.
Sulle note di “Mistero buffo” veniamo traghettati nel mondo giullaresco di Dario Fo, Nobel per la letteratura nel 1997. Sarà Franca Rame, compagna di arte e di vita, a raccontare Dario e i momenti salienti legati all’insigne riconoscimento, fino alla lettura del discorso recitato a Stoccolma.
Uno spot pubblicitario ben fatto può riassumere la filosofia di un grande personaggio: è il caso di Rita Levi-Montalcini, che negli anni Ottanta (novantaduenne), fu testimonial di un’azienda telefonica a favore della ricerca scientifica. Il Premio Nobel per la medicina 1986, evanescente quanto elegante, ci racconta la sua lunghissima vita costellata di colpi di scena, compreso l’intenso periodo clandestino, nella Firenze occupata dai tedeschi.
Ne “Il gioco delle parti” ognuno interpreta un ruolo: niente di più naturale dunque se una donna, l’Attrice, darà qui voce ad un personaggio, l’Autore, ovvero Luigi Pirandello. Così, dopo averci letto l’inizio della commedia, da lei ascolteremo quel che accadde l’8 novembre 1934, quando l’Accademia di Svezia conferì il Nobel per la letteratura allo scrittore siciliano.