Gli aumenti della Tari, la tassa sui rifiuti, hanno avuto l’ok dal Consiglio comunale di Bagno a Ripoli. Hanno votato a favore i consiglieri di Pd e Cittadini di Bagno a Ripoli; contro quelli di Lega e Cittadinanza attiva.
L’aumento per le bollette dell’anno in corso, come anticipato da QuiAntella (vedi articolo) sono in media di circa il 12%, ma il calcolo della Tari pare essere più complicato della soluzione del cubo di Rubik.
Tra parte fissa, parte variabile, numero di abitanti, superficie dei locali e continue modifiche di parametri e applicazioni, per capire esattamente quanto si andrà a pagare occorrerà attendere che arrivi la bolletta. E quasi sempre la sorpresa non sarà piacevole: nonostante il costante aumento di percentuale di raccolta differenziata grazie al porta a porta (ormai oltre l’80%) la Tari aumenta sempre.
L’anno scorso il rincaro deciso da Ato (l’Autorità che sovrintende alle tariffe), circa il 6%, era stato in parte mitigato dal Comune di Bagno a Ripoli che aveva potuto beneficiare di agevolazioni e ristori per la pandemia in corso. Così l’aumento medio era stato contenuto in circa l’1,5% con alcuni utenti che avevano avuto addirittura una diminuzione.
Quest’anno, fortunatamente, il Covid non è più protagonista, però la fine della pandemia si è portata via anche le agevolazioni. Ecco quindi che sulle bollette 2022 si scarica la somma dell’aumento dello scorso anno con quello del 2022, fissato da Ato in un ritocco del 6,7%. Detratto quanto già applicato lo scorso anno, porta ad un aumento medio di circa il 10/12%. Uguale percentuale (6,7%) di aumento è prevista nel 2023, mentre per il 2024 e 2025 l’incremento sarà del 5,7% del Pef (Piano economico finanziario) dell’anno precedente.
Come detto il dato medio non permette il calcolo di quanto pagherà ogni singola utenza. L’assessore all’ambiente Enrico Minelli ha spiegato che per il 2022 sono state penalizzate maggiormente le utenze che avevano avuto un vantaggio l’anno scorso e viceversa. Un modo per aggiungere complicazione a complicazione in chi cerca di capire questa dinamica tariffaria.
Proprio per avere chiarimenti sulle modifiche tarriffarie e sulle cause del continuo rincaro della Tari (in qualche caso fino al 30%), alcuni cittadini hanno scritto all’Amministrazione comunale chiedendo un incontro pubblico.
“Privatizzare e esternalizzare non ha abbassato i costi e migliorato servizio di raccolta rifiuti – ha commentato la consigliera Redini (Cittadinanza attiva) – L’appalto ad Alia si limita a ribaltare i costi: quello che l’azienda paga per raccolta e smaltimento lo gira ai Comuni. Alia dovrebbe, invece, essere un gestore delle migliori scelte tecniche”. “Noi ci abbiamo messo la faccia – ha detto Ciprianetti (Pd) – ma ora ognuno deve assumersi le proprie responsabilità: è arrivato il momento per la Regione di non procrastinare le scelte sul piano rifiuti”.
Alla domanda di Frosali (Lega) su quali sia il piano della Regione, ha risposto l’assessore Minelli: “Il 26 maggio, rispondendo ad una richiesta dell’assessora regionale Monni che chiedeva ai territori chi fosse favorevole ad ospitare un termovalorizzatore per il trattamento dei rifiuti, il Comune di Empoli ha dato la propria disponibilità. Non siamo più in una situazione di empasse. Ci vorrà qualche anno ma ora inizia un percorso che deve portare il ciclo dei rifiuti a nascere e finire in regione”.