“Superare l’eternità”, spettacolo dedicato alla tenerezza femminile, tratto da “La tenerezza” di Henri Barbusse, è l’appuntamento che presenta il Teatro La Fonte per domani, venerdì 8 marzo (ore 21), sabato 9 (ore 21) e domenica 10 (ore 16). Adattamento e regia di Olga Melnik; luci: Samuele Batistoni; video: Larthia Galli Nannini; interpreti: Valentina Schiavi, Leonardo Becucci, Stefano Montefalchi, Larthia Galli Nannini, Francesca Catarzi.
Per la prima rappresentazione domani, venerdì 8 marzo Festa della donna, è previsto anche un apericena (ore 20). Menù: tortelli di patate al ragù, risotto ai carciofi, dolcezze della casa, acqua, vino, spumante.
Il costo della serata con l’apericena: uomini – 20 euro / donne – 15 euro. Solo spettacolo: intero – 10 Euro; ridotto – 8 Euro.
Penotazione telefonando al 3475572347.
Henri Barbusse, scrittore, poeta, giornalista, attivista politico, nato in Francia alla fine dell’800, fu uno dei maggiori esponenti della cultura francese degli anni venti. Quando nel 1914 scoppia la prima guerra mondiale malgrado l’età, la salute delicata e il convinto antimilitarismo, Barbusse parte volontario per il fronte ma dopo un anno viene congedato per gravi problemi polmonari. L’esperienza della trincea costituisce per Barbusse una rivelazione, imponendogli moralmente la denuncia dell’apocalisse a cui aveva assistito. Nasce così Le Feu (Il fuoco), dove l’autore mostra il crescente odio per il militarismo, fu questo infatti il primo romanzo a proporre una testimonianza realistica sulla brutale esperienza della guerra e che ispirò tra gli altri “La Grande Guerra” di Monicelli.
“Ma se qualcuno forse ora si è rammentato di Barbusse e della sua connotazione storica, certamente sarà ancora lontano dal conoscere il breve racconto epistolare dal titolo La Tenerezza – spiega la regista Olga Melnik, nella presentazione dello spettacolo – Se non lo conoscete… meglio! Avrete la possibilità di entrare a teatro senza pregiudizi, senza fare paragoni, senza aspettative. Abbiamo solo voluto dare qualche accenno sull’autore perchè pensiamo sia importante sapere che nonostante la sua formazione culturale e politica, la sua esperienza in trincea e la salute cagionevole, sia per lui importante scrivere sulla Tenerezza e affidare il suo pensiero alla voce di una donna, in piena epoca decadentista. Su questo vorremmo che vi soffermaste, sulla necessità di un uomo come Barbusse di scrivere sulla Tenerezza, sulla sua importanza in mondo martoriato, pieno di incongruenze, di fanatismi, di intolleranza, di urla, di scene strazianti. Ieri come oggi. Gli scenari cambiano, la musica è la stessa. Un breve racconto non cambierà tutto questo ma vi invitiamo a riflettere sulla vostra personale esperienza di Tenerezza, di questo modo di ‘sentire’… Noi speriamo che questo ‘viaggio nel tempo’ duri di più di un atto teatrale. Forse non supererà l’eternità ma se riuscirà a superare la porta all’uscita del teatro e regalare delle sensazioni nuove a chi avrà la voglia e la possibilità di assistere a questo spettacolo saremo molto felici… perché siamo convinti che mai come oggi nel mondo ci sia bisogno di Tenerezza”.