Le neonate colline di terra sorte in via di Pulicciano, nell’area tra il cantiere dove si stanno costruendo nuove palazzine e la scuola Michelet, sono provvisorie; in seguito arriveranno pannelli fonoassorbenti. Questa in sintesi la risposta che l’assessore all’urbanistica Paolo Frezzi ha dato alla consigliera di Cittadinanza attiva Sonia Redini e al consigliere del M5S Paolo Sartoni nel corso dell’ultimo Consiglio comunale.
I due consiglieri avevano chiesto chiarimenti sul gran movimento di terra nell’area e sul rischio di inquinamento acustico e di polveri per gli alunni della Michelet che si trova a meno di cento metri dal cantiere (e quindi sottoposto ad una normativa particolare).
Queste le informazioni fornite dall’assessore Frezzi: “Il volume totale delle terre di scavo è 5.101 metri cubi, di cui circa 4.200 sono stati stoccati sull’area e 935 smaltiti in discarica. Analisi fatte preventivamente al rimodellamento hanno evidenziato che si tratta di terre di scavo provenienti da terreno di campagna senza inquinanti. Le eccedenze possono stazionare per non più di un anno nell’area cantiere. Alla fine dell’intervento vi sarà una ripiantumazione delle piante ad alto fusto. La zona apparirà come un declivio addolcito verso via di Pulicciano. Dimostrata la stabilità dei nuovi pendii è stata data l’autorizzazione paesaggistica. La situazione attuale è quindi transitoria. In futuro sono previsti pannelli fonoassorbenti a protezione della scuola, per ora questa funzione è svolta dalle colline di terra. Proprio per la vicinanza della scuola il Comune ha chiesto alcune integrazioni al piano dell’impresa costruttrice e sta aspettando ulteriori indicazioni da Arpat per girarle all’impresa stessa. La Polizia municipale farà controlli periodici”.
La risposta non ha soddisfatto la consigliera Redini che ha chiesto la sospensione temporanea dei lavori nel cantiere in attesa delle nuove prescrizioni, ma l’assessore Frezzi ha replicato con durezza: “Non si sospende l’attività di un cantiere perché lo chiede un consigliere”.