Una per tutti, tutti per una. A Bagno a Ripoli la sinistra, divisa in mille rivoli, cerca un minimo comun denominatore su temi condivisi, come la difesa dei diritti dei lavoratori. Ieri sera alla Casa del popolo di Grassina, su iniziativa di Eleonora Padula, coordinatrice di Per la Sinistra liberi, uguali, una settantina di persone si sono ritrovate per solidarizzare con i dipendenti della Cipriani Serramenti di Grassina. Da alcune settimane, dopo il taglio degli stipendi, il divieto di fare assemblea all’interno dello stabilimento e il licenziamento di un operaio, è in atto una vertenza tra proprietà e sindacato (vedi articolo).
All’iniziativa hanno aderito rappresentati di Pd, Rifondazione comunista, Pap, Sinistra civica, Cittadinanza attiva, Anpi, Arci, oltre alla Cgil direttamente impegnata nella vertenza. “La sinistra deve incontrarsi e parlare per ritrovare un filo comune – ha detto Padula – La Cipriani Serramenti non è un caso isolato. C’è da temere un effetto contagio che va fronteggiato”. L’allarme per situazioni analoghe è stato lanciato anche da Marco Carletti, segretario regionale della Fillea Cgil, il quale ha ricordato il presidio davanti alla Cirpiani Serramenti al quale non hanno partecipato i lavoratori perché “in oggettivo stato di ricatto”.
Il clima pesante all’interno dell’azienda è stato descritto da Mirko, un ex membro della Rsu, ora in pensione, che ha parlato di lavoratori terrorizzati ma, alcuni, disinteressati per ciò che capita a un loro compagno. Ha preso la parola anche Alessandro Passerrini, il dipendente licenziato dalla Cipriani Serramenti: “Tu non sei una persona gradita, mi hanno detto – questo il suo racconto – Licenziato per scarso rendimento dopo 39 anni che lavoravo lì, solo perché ho fatto un’assenza di tre mesi per la rottura del crociato, come certificato dall’Inail. Da tempo eravamo stati presi di mira in tre per non aver voluto firmare un accordo con l’azienda. Purtroppo nessuno dei miei colleghi ha mosso un dito. Per qualcuno ‘ce la siamo voluta’. In realtà all’interno dell’azienda manca il rispetto per i lavoratori”.
“In questi ultimi anni siamo stati assopiti – è intervenuta la consigliera regionale Serena Spinelli (LeU) – La sinistra deve tornare ad avere dei punti strategici dai quali non derogare”. “Dobbiamo ricostruire un nuovo patto tra capitale e lavoro – ha aggiunto Paola Galgani, segretaria della Camera del lavoro di Firenze – Sul caso Cipriani occorre una partecipazione delle istituzioni che si prendano in carico la situazione. Va messo in piedi un tavolo di crisi”. La richiesta che il sindaco e la giunta di Bagno a Ripoli mettano in campo “ogni azione di propria competenza, con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, per intraprendere un confronto urgente con la proprietà aziendale” è la richiesta contenuta in una mozione, ieri sottoscritta dagli intervenuti, che Per la sinistra liberi, uguali e Rc consegneranno al presidente del Consiglio comunale.
Nel dibattito sono interventuti Mirko Sulli, neosegretario comunale di Pd di Bagno a Ripoli, Antonio Matteini di Pap, Pier Luigi Zanella di Cittadinanza Attiva, Roberto Travegli di Rc, Luigi Remaschi dell’Anpi; ha inviato un messaggio Jacopo Forconi presidente Arci Firenze. Erano presenti i consiglieri comunali Andrea Bencini e Sandra Baragli, del Pd, e Sonia Redini, di Cittadinanza attiva.