Proseguono i lavori di risistemazione e riqualificazione delle 13 pescaie o briglie che si trovano nel tratto fiorentino dell’Arno. Oggi l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni ha compiuto un sopralluogo nel cantiere in corso sulla traversa di Compiobbi, situato nella sponda sinistra nella frazione di Vallina. Insieme a lei anche il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini, e l’assessore Enrico Minelli. La visita, oltre alle opere di messa in sicurezza idraulica, ha riguardato anche l’impianto per la produzione di energia idroelettrica.
Il cantiere per la ristrutturazione della traversa che si trova tra i comuni di Fiesole (nella frazione di Compiobbi) e Bagno a Ripoli (Vallina) è quello più avanzato rispetto a tutti gli altri (finora ne sono stati avviati 10 su 12, devono ancora partire quelli di Sieci e Porto di Mezzo a Lastra a Signa), tanto che l’entrata in funzione è prevista per il prossimo autunno.
L’impianto è dotato di due gruppi di generazione (turbine) in grado di sfruttare ognuno 30 metri cubi di acqua al secondo, con rilascio istantaneo al piede della traversa in modo da non sottrarre acqua al fiume. La produzione annua attesa di energia elettrica si aggira sui 4.000 mwh, equivalente all’incirca all’energia media consumata da circa 1.500 famiglie in un anno e pari ad un risparmio di circa 1.800 tonnellate annue di Co2 emessa nell’atmosfera. Le due turbine si trovano al di sotto del livello del fiume: una volta concluso il lavoro le strutture saranno completamente interrate e sommergibili, in modo da minimizzare l’impatto paesaggistico e permettere il deflusso delle acque in caso di piena. Il completamento del progetto include l’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici nell’area di Vallina che funzioneranno con l’energia prodotta dall’impianto. Prevista anche la realizzazione di una scala di risalita dei pesci per ricostituire il corridoio ecologico interrotto storicamente con la costruzione della traversa.
Il progetto fa parte di quello complessivo di riqualificazione delle 13 traverse comprese nei 55 km del tratto fiorentino dell’Arno e che attraversa 9 comuni. Oltre al miglioramento della sicurezza idraulica del tratto considerato, si punta a realizzare 12 impianti per la produzione di energia elettrica. Ma anche a preservare la biodiversità, ridurre la produzione di emissioni climalteranti e salvaguardare e valorizzare il patrimonio storico ancora presente in questi siti. Il tutto grazie ad un’operazione di project financing per un investimento complessivo di 80 milioni di euro. La produzione complessiva di energia elettrica stimata è di 55 Gwh l’anno, pari a quella necessaria per far fronte al fabbisogno di circa 20mila famiglie. Ed equivalente ad un risparmio di circa 25 mila tonnellate annue di CO2. Da evidenziare che i lavori sono appaltati e diretti dalla struttura regionale del Genio Civile Valdarno Superiore.
Le località lungo l’Arno interessate dal progetto di ristrutturazione delle briglie sono Incisa, Rignano, Sieci, Ellera, Compiobbi, il Girone, Vallina, Rovezzano, Porto di Mezzo a Lastra a Signa e, a Firenze, la zona di San Niccolò e il parco delle Cascine.
“Gli interventi che stiamo portando avanti sulle 13 briglie dell’Arno – ha spiegato l’assessora Monni – hanno due obiettivi: la sicurezza idraulica e la sostenibilità. Inoltre riqualificherà un’opera fondamentale per la sicurezza idraulica di quell’area. Sono fiera di questo progetto che riesce ad accompagnare lo sviluppo delle energie rinnovabili con la messa in sicurezza dei nostri corsi d’acqua, e che potrà essere un modello per altri interventi in Toscana”.
“Uno dei progetti più importanti in tema di sostenibilità ambientale per il territorio metropolitano fiorentino e toscano, avviato nel 2006 dalla allora provincia di Firenze e oggi concretizzato grazie all’impegno della Regione Toscana – ha aggiunto il sindaco Casini -. Bagno a Ripoli ospiterà 4 delle 12 briglie che nasceranno, recuperando le antiche ‘pescaie’. L’impianto di Vallina è sicuramente il progetto più avanzato, in autunno potrebbe essere già in funzione. Il periodo impone investimenti innovativi sulle rinnovabili, essere protagonisti di questi progetti è estremamente significativo. Per noi la sfida è anche sfruttare queste piattaforme per percorsi di mobilità sostenibile che congiungano le sponde sull’Arno e facciano riscoprire il fiume. Ma il contributo più importante è quello ambientale, con la produzione di energia pulita che permetterà di risparmiare emissioni di Co2 e con benefici per l’ambiente e i cittadini. Il tutto con un progetto architettonico, in gran parte ricoperto in pietra, in sintonia con gli edifici e il paesaggio circostanti”.