Era sempre pronto ad aiutare gli altri. Se c’era bisogno di una mano, la sua si tendeva per prima. Una vita all’insegna della solidarietà, quella di Sandro Brandani che si è spento martedì, dopo una lunga malattia: aveva 74 anni. Ieri i funerali nella chiesa di Santa Maria a Rignalla, la frazione dove viveva con la moglie Maristella, colma di gente che gli voleva bene, fra cui il sindaco Francesco Casini che ha speso per lui parole di grande commozione.
Sandro Brandani, che nella vita lavorativa era stato meccanico riparatore di macchine per tipografia, era un uomo impegnato in politica e nel sociale. Attivo nel Pd ripolese (molti lo ricordano valente pizzaiolo alle Feste dell’Unità a Mondeggi ma anche nella cucina del Circolo Lo Stivale a Candeli), nel Gruppo Elba, nella contrada il Mulino.
Così lo ricorda con affetto Edoardo Ciprianetti, giovane segretario del Pd ripolese, sulla sua pagina Facebook:
Addio Sandro, instancabile uomo sempre pronto a un aiuto e un sorriso per tutti. Mi mancheranno le serate passate insieme, i caffè a casa tua e le telefonate. Quelle in cui a volte mi dicevi bravi, e altre volte invece, mai troppo arrabbiato ma con tono minaccioso, “ora ve le dico io due cose”. Mi mancherà il tuo innato affetto che provavi nei confronti di tutti. Fino all’ultimo, fino a pochi giorni fa quando mi chiedevi informazioni su come fare per accogliere “quei ragazzi ucraini”. Non abbiamo fatto in tempo a fare quella famosa cena insieme, quella per cui ogni volta mi dicevi “ora vi invito a te e alla tua signora per mangiare il conigliolo”. Mi mancherà il tuo raro esempio di dare tanto, senza chiedere niente in cambio. Solo per senso di solidarietà, solo per aiutare i più sfortunati. Solo per assecondare quello spiccato interno e profondo dovere di far qualcosa per gli altri. Grazie per il tuo impegno nel partito come dirigente, militante e volontario. Negli ultimi anni sempre mi dicevi “io non vengo tanto, ma quando c’è qualcosa di bello di cui parlare dimmelo”. Mi dispiace non averti parlato ancora di più e salutato per bene ma tra i tanti ricordi c’è sicuramente quel costante ottimismo “io sto bene, finché mi sento bene vado avanti” è quella voglia di vita “fino a quando posso fare qualcosa per gli altri starò bene”.
Alla moglie Maristella Galli, ai figli Alessio e Elena le più sentite condoglianze di QuiAntella.