Nelle scuole di Bagno a Ripoli si lavora anche se è periodo di ferie. Docenti e tecnici del Comune sono all’opera per predisporre il piano di riapertura in sicurezza il 14 settembre. C’è da districarsi tra direttive, non senpre chiare, che si susseguono e esigenze specifiche dei vari istituti.
Ieri sera, alla Sms di Bagno a Ripoli, è stato fatto un punto della situazione in un incontro tra insegnanti, genitori e Amministrazione comunale organizzato dal Centro studi di educazione alla socialità Marcello Trentanove, che si ispira alle idee dello storico direttore del circolo didattico di Bagno a Ripoli: “Non uno spregiudicato, un coraggioso”, come lo ha definto Sabrina Del Vanga.
Sono intervenuti la dirigente dell’Istituto comprensivo Teresa Mattei, professoressa Amalia Bergamasco, mentre la dirigente del Caponnetto, Maria Luisa Rainaldi, ha inviato un contributo scritto, Letizia Mattei, del consiglio di istituto del Mattei, Olga Lavoria, del consiglio di istituto del Caponetto, e l’assessore a scuola e lavori pubblici, Francesco Pignotti.
Spazi – Dopo un esame dei metri quadri a disposizione è emerso che le scuole di Bagno a Ripoli, sia quelle dell’Istituto comprensivo Caponnetto, che quelle del Mattei, non avranno necessità di ricorrere a spazi esterni. Qualche problema solo per la scuola di Rimaggio.
Mensa – Il servizio mensa sarà svolto regolarmente dalla Siaf, gli alunni dovranno consumare il pasto al proprio posto.
Banchi – I tavoli per più bambini, in uso in alcune scuole primarie, saranno sostituiti da banchi mono posto per garantire il distanziamento. A causa delle forti richieste di nuovi arredi che provengono dalle scuole di tutta Italia, la consegna è prevista per la metà di ottobre. “Per un mese ci dovremo organizzare sdoppiando le classi per assicurare il distanziamento – ha detto la professoressa Brgamasco – Inoltre abbiamo attivato un gruppo di lavoro docenti, personale Ata, genitori che studi le modalità di ingresso scaglionato a scuola per evitare assembramenti”.
Sperimentazioni – Alla media Granacci sarà sospeso il programma sperimentale avviato lo scorso anno “Classi senza aule”, con gli alunni che si spostano ogni ora nelle aule dedicate alle specifiche materie (stile università). Non potendo procedere alla sanificazione al termine di ogni ora, nel prossimo anno scolatico si tornerà all’organizzazione tradizionale.
Problema “moccio al naso” – Secondo le linee guida del Ministero, se un bambino ha febbre oltre 37,5 o sintomi di raffreddore non deve essere mandato a scuola. “Tra i più piccoli – hanno fatto presente alcune mamme – ce ne sono che hanno il moccio al naso costantemente: che facciamo? Saltano tutto l’anno scolastico?”. Il problema si presenta anche nel caso che un insegnante si accorga la mattina di avere dei sintomi e debba quindi restare a casa. “Questo mi preoccupa abbastanza – ha detto Bergamasco – I bambini non possono più essere smistati nelle altre classi. Dovremo trovare con le famiglie i modi per gestire queste situazioni”.
Scuola infanzia – “Al momento è un buco nero – ha detto la dirigente del Mattei – Le indicazioni sono generiche. Impossibili il distanziamento e la mascherina. Cercheremo di organizzare gruppi molto piccoli, così in caso di contagio sarà più semplice circoscrivere i possibili positivi”.
Ricreazione – Sarà svolta sempre all’aperto, tranne in caso di maltempo, sarà scaglionata per classi e ogni gruppo avrà uno spazio designato.
Organico – E’ il tasto dolente. Le dirigenti scolastiche chiedono all’Ufficio regionale scolastico un incremento del personale, unica soluzione per poter diminuire il numero di alunni per classe e garantire distanziamento e sicurezza. L’assessore Pignotti ha promesso tutto l’appoggio del Comune in questa battaglia.
Trasporto – Allo studio in alcune zone un doppio passaggio dello scuolabus, ha detto l’assessore Pignotti. Il Comune ha anche l’intenzione di potenziare il progetto Pedibus per l’arrivo a scuola a piedi da parte dei bambini, guidati da personale delle associazioni di volontariato.