Chi fa i conti senza l’oste per tre volte li rifà, recita un vecchio proverbio fiorentino. Ed è proprio ciò che è accaduto per la media Redi di Ponte a Niccheri. La “Nuova Redi” sarà dotata del tanto atteso auditorium, però dovrà rinunciare all’ampliamento di aule e laboratori previsto dall’avveniristico progetto presentato due anni e mezzo fa, nel maggio del 2022 (vedi articolo).
Le mutate condizioni economiche e finanziarie esterne – fanno sapere dall’Amministrazione comunale – costringono ad estinguere il mutuo le cui rate sarebbero iniziate dal 2025. Un mutuo stipulato con Cassa Depositi e Prestiti, che avrebbe fornito pure assistenza tecnica e amministrativa, annunciato come un “modello” in Italia dall’allora sindaco Francesco Casini.
L'”oste” che ha obbligato a rifare per tre volte i conti della Nuova Redi è stato il progressivo e repentino aumento dei prezzi delle materie prime. L’importo dei lavori aveva avuto un primo sussulto già nel 2022 quando era cresciuto dagli iniziali 5,2 milioni di euro stimati, a 6,5 milioni. Il trascorrere del tempo ha portato la previsione a 9,7 milioni, di cui 7 solo per il primo lotto da cui era esclusa la realizzazione dell’Auditorium, prevista nel secondo.
Soprattuto a preoccupare è stato l’aumento drastico dei tassi di interesse che ha fatto più che raddoppiare la rata prevista del mutuo passata dai 280mila euro l’anno, stimati inizialmente, a 600mila euro dal 2025, anno di inizio ammortamento (27 le rate stabilite).
Un’operazione finanziaria che avrebbe rischiato di superare i limiti della sostenibilità per le casse del Comune di Bagno a Ripoli. Tanto più in un momento in cui l’Ente è chiamato ad uno sforzo straordinario per fronteggiare il taglio di risorse da parte del governo centrale, pari a 135mila euro l’anno per il prossimo triennio. Questo comporterà il ricorso a nuovi investimenti con risorse proprie per continuare a garantire i servizi essenziali ai cittadini, a partire da sociale e nuove povertà.
Rinunciare al mutuo, alla luce di queste nuove considerazioni – fanno capire dal Comune -, è un’operazione dovuta e di responsabilità nei confronti dei cittadini.
Era stato buon profeta, nel dicembre di due anni fa, Stefano Benedetti, dirigente risorse tributarie del Comune di Bagno a Ripoli. “Il maxi mutuo per la Redi mi preoccupa, è un elemento di criticità, una situazione da monitorare anche se il bilancio è sano”, aveva dichiarato durante l’audizione in Commissione comunale bilancio. Un allarme smorzato dall’allora assessore al bilancio Minelli: “Confermo che il bilancio del Comune è solido e non ci sono rischi” (vedi articolo).
Tuttavia la cancellazione del prestito da Cassa Depositi e Prestiti non significa rinunciare a dare un volto nuovo, più moderno, funzionale e sicuro alla Redi.
Ieri mattina (venerdì 25 ottobre) il sindaco Francesco Pignotti, l’assessore alla scuola Francesco Conti e l’assessore ai lavori pubblici Corso Petruzzi hanno incontrato la dirigenza scolastica della Redi (la preside Maria Luisa Rainaldi e la vice Silvia Zuffanelli) alla quale sono state spiegate le ragioni che hanno spinto ad estinguere il mutuo e rivedere il progetto di ampliamento.
“Abbiamo immediatamente aperto con l’istituto un tavolo per la modifica del progetto della nuova Redi che dovrà partire dalla realizzazione dell’auditorium, come promesso e richiesto dalla comunità scolastica, e dal miglioramento sismico della struttura – dice il sindaco -. L’intervento per l’auditorium sarà pensato per essere molto più sostenibile sotto il profilo finanziario. In questo modo risponderemo subito ad una delle richieste più annose della scuola, dando concretezza a un luogo atteso da molto tempo, senza strozzare il bilancio comunale”.
“L’esigenza di avere un auditorium per la nostra scuola, anche per dare impulso all’indirizzo musicale a cui teniamo molto, c’è da anni – dice la professoressa Rainaldi -. Insieme alla necessità di qualche aula per le riunioni dei docenti in sostituzione dei due container all’ingresso della scuola. Queste sono le nostre esigenze primarie. Oltre all’assicurazione di non dover affrontare una nuova stagione di convivenza con il cantiere dei lavori come è accaduto per l’ultimo ampliamento. Un vero incubo”.
Il progetto ridimensionato della Nuova Redi non cancellerà l’intervento di adeguamento sismico della struttura, nell’interesse della sicurezza di ragazzi e professori, ma dovrà rinunciare, oltre a nuove aule e laboratori, anche alla Leed (Leadership in energy and environmental design) una speciale certificazione energetica sulla base del rispetto di un protocollo di eco-sostenibilità molto avanzato e molto costoso.
Sui tempi di realizzazione nessuna previsione. L’iter ricomincia da capo: elaborazione del nuovo progetto, reperimento dei finanziamenti, gara d’appalto, apertura cantieri…