Il pestaggio fascista davanti al liceo Michelagiolo ha ispirato un amaro sfogo su Facebook alla professoressa Maria Luisa Rainaldi, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Caponnetto e preside della scuola media Redi di Ponte a Niccheri, sul quale vale la pensa riflettere.
Questo il testo del post:
Adulti modello e senso di responsabilità: sui fatti di Firenze.
Ho atteso qualche giorno prima di pronunciarmi sulla questione. Qualcuno mi ha sollecitato: preside cosa ne pensa? Sono sincera, è da tempo che mi guardo intorno e mi prende un senso di impotenza, osservo gli alunni e mi chiedo che tipo di punti di riferimento hanno, che valori gli stiamo trasmettendo.
Qualche settimana fa una professoressa e entrata nel mio ufficio, turbata. “Preside ho beccato un alunno a fare il saluto fascista ai suoi compagni!”. Mi si è gelato il sangue dapprima, e poi mi ha preso lo sconforto. Perchè se un ragazzino di 13 anni gioca con un simbolo del genere, macchiato di sangue dalla storia vuol dire che viviamo un’epoca in cui si sta sdoganando di tutto. Certi politici, chi occupa delle cariche, dovrebbe capire che quando esercitiamo un ruolo, rappresentiamo un modello. Gli altri ci guardano, e siamo fonte di ispirazione. Non si può essere superficiali. I ragazzi, le ragazze, hanno bisogno di adulti a cui ispirarsi, ne hanno bisogno per confrontarsi, per crescere, per avere una direzione. Questo Paese purtroppo si porta dietro una questione irrisolta, l’antifascimo non è questione di parte politica, l’antifascismo è un valore universale.
Il fascismo era una dittatura e essere fascisti è stare dalla parte sbagliata!
Aspettiamo la lettera di Valditara