Le schermaglie sui lavori alla scuola Redi, tra il sindaco Francesco Casini e la consigliera comunale Sonia Redini, sono ormai più numerose delle battaglie sull’Isonzo durante la Grande Guerra. E l’ultima seduta del Consiglio comunale è stata teatro dell’ennesimo scontro. Sullo sfondo delle numerose interrogazioni con relative risposte, vi sono due vedute contrapposte del problema.
Cittadinanza attiva, in sostanza, ritiene che i lavori siano stati organizzati male, non vi sia stato un preventivo confronto con docenti e genitori per limitare i disagi, si siano affrontati costi così alti che avrebbe meritato costruire una nuova Redi. La Giunta contrappone, invece, la convinzione di un progetto che, sfruttando l’intervento per rendere la scuola più antisismica, restiturà un edificio non solo più sicuro ma anche più efficiente e funzionale, che i costi per una nuova costruzione sarebbero stati molto superiori e che il coordinamento con gli organismi scolastici non è mai mancato. Posizioni inconciliabili, che ad ogni dibattito in Consiglio comunale si ripresentano.
Nell’ultima seduta Redini ha fatto un lungo intervento nel quale ha sottolineato come si sprechino gli annunci su “edlizia scolastica come priorità” e nel contempo i costi degli interventi “crescono come il lievito nei dolci”. Per quanto riguarda i lavori alla Redi, dopo aver sostenuto che “i disagi non finiscono mai”, ha affermato che vi sarà un “miglioramento sismico”, non un “adeguamento sismico” (la differenza è prevista delle normative) perché avrebbe avuto un costo eccessivo; inoltre non si risolverà il problema cronico di mancanza di spazi della Redi e si spenderà più del doppio di quanto preventivato nel 2017.
Stavolta la risposta è arrivata dall’assessore a scuola e lavori pubblici Francesco Pignotti, il quale ha ribadito che l’intervento sulla Redi, previsto a norma di legge, viene ritenuto prioritario e che l’impresa si è impegnata a terminare i lavori entro l’inizio dell’anno scolastico. Per evitare polemiche su prensenza o meno di operai sul cantiere, ha ricordato che “la ditta ha autonomia nell’organizzarsi i turni, purché rispetti la scadenza fissata”. Ha anche assicurato di avere un contatto costante con il direttore dei lavori e l’impresa.
Oltre alla sistemazione sotto il profilo sismico, l’ala est della scuola avrà nuovi infissi, nuova pavimentazione in linoleum anti scivolo e anti batterico, sarà assicurata l’aula in più richiesta dalla scuola (che ha visto crescere il numero degli iscritti), l’aula di informatica sarà riallestita. Per smentire i sospetti di un occhio di riguardo nei confronti della media Granacci rispetto alla Redi, ha citato la spesa per le due scuole medie di Bagno a Ripoli dal 2014 a oggi: 1.458mila euro per la Redi; 1.081mila euro per la Granacci. I prossimi interventi prevedono 130mila euro per riqualificazione tetto e vialetti esterni alla Granacci e 800mila euro (con mutuo) per il miglioramento sismico dell’ala nord-ovest della Redi.
“Il confronto con gli organismi scolastici è sempre stato fatto – ha ribadito Pignotti – e continueremo a farlo. Ma non è prerogativa di questi incontri fare scelte di lungimiranza politica”. La consigliera Redini si è detta soddisfatta per le risposte avute, ma ha voluto chiosare che il “miglioramento sismico è il minimo sindacale, non una scelta di lungimiranza e Il tavolo di confronto non è per comunicare scelte già prese”. Alla prossima puntata.