Mentre infuria la battaglia per abbassare o addirittura eliminare la “tampon tax”, cioè l’Iva sugli assorbenti igienici, sono spuntati alcuni articoli di giornale su esperienze, soprattutto estere, di distribuzione gratuita in alcune scuole superiori. Alla media Redi di Bagno a Ripoli questa pratica è già in atto dalla fine dello scorso anno scolastico grazie all’iniziativa di una studentessa: Greta Mancini, della III A.
“Lo star bene a scuola è la nostra linea su ogni aspetto della vita all’interno della Redi – dice la professoressa Silvia Zuffanelli, vicepreside – Così quando ci è arrivata la proposta ci siamo attivati per metterla in atto. Ora in tutti i bagni della scuola vi sono confezioni di assorbenti, acquistate da noi, che le ragazze possono usare. Per ora sono appoggiate sui termosifoni, aspettiamo che il Comune ci fornisca dei dispenser”.
Greta, con indosso la maglietta d’ordinanza della scuola, lo sguardo vispo e la parlata sciolta, ci spiega come è nata l’idea.
“Parlando con amiche più grandi che frequentano le superiori, ho saputo che in alcune scuole ci sono dei distributori di assorbenti: mi è sembrata subito un’ottima idea e ne ho parlato con i miei compagni di classe e con i professori per avanzare la richiesta di attivare questo servizio”.
I maschi della tua classe hanno compreso la necessità e dato la loro adesione?
“Sì, tutti. Anche se in classe siamo cinque femmine e 14 maschi. Questa proposta ha fatto parte del mio programma sul quale sono stata eletta rappresentante di classe”
L’iniziativa ha avuto successo?
“Certo, e non c’è mai stato nessun atto di vandalismo. Tuttii rispettano un servizio utile e condiviso”.
“Inoltre abbiamo accetato un’altra richiesta arrivata dalle ragazze – aggiunge la professoressa Zuffanelli – Abbiamo alcuni servizi igienici in un container che sono promiscui, usati da maschi e femmine. A scuola le porte dei bagni non hanno chiave. Così le ragazze delle aule che devono andare in quei servizi igienici sono autorizzate a farsi accompagnare da un’amica che eviti imbarazzanti aperture della porta”.
Greta, hai altre idee da proporre ai tuoi compagni?
“In effetti sì. Mi piacerebbe che la scuola organizzasse una festa o un ballo di fine anno per ragazzi e ragazze delle terze. Col Covid si è persa l’unione scolastica. Mancano i rapporti fra classi, ognuna deve fare ricreazione senza contatti con le altre. Il ballo sarebbe un modo per salutarci e salutare la Redi”.
Greta Mancini fa parte del Consiglio degli studenti (44 membri, due per classe) che nei prossimi giorni si riunirà per l’elezione del “sindaco della scuola”. Se, come è probabile, deciderà di candidarsi la proposta del ballo di fine anno sarà una di quelle sulle quali chiederà il voto ai suoi compagni.