La nuova fase dei lavori alla scuola Redi è partita, per ora con gli adempimenti burocratici. Ieri la giunta ha approvato il nuovo progetto (che prevede anche una riqualificazione strutturale non prevista nel progetto originario). Tra oggi e domani saranno inviate le lettere di invito al bando di gara per l’appalto, alle imprese che avevano risposto alla manifestazione di interesse (sono 44). Entro Pasqua dovranno arrivare le offerte, quindi ci vorrà una diecina di giorni alla commissione esaminatrice per decretare il vincitore. A metà maggio i lavori dovranno iniziare.
Il nuovo cronoprogramma messo a punto dall’ingegner Andrea Focardi per il Comune e dall’ingegner Laura Negri, direttrice dei lavori, prevede che l’intervento di ageguamento antisismico della Redi avvenga in 120 giorni di cantiere non stop. L’impresa dovrà accettare di lavorare senza interruzioni per fine settimana, festivi o ferie estive. Entro il 15 settembre, alla ripresa del nuovo anno scolastico, i lavori alla Redi dovranno essere ultimati. Le lavorazioni più impattatanti per rumore o produzione di polveri (come le demolizioni) saranno effettuate dopo le ore 14.
Tutto questo è stato illustrato ieri alla Commissione consiliare scuola, presiduta dal consigliere Paolo Sartoni, presenti i consiglieri Claudio Falorni, Piero Gastaldo Brac, Sonia Redini, oltre al sindaco Francesco Casini, l’assessora alla scuola Annalisa Massari, la peresidente del consiglio di istituto Anna Maria Cuman.
Il bando di gara per l’appalto prevede un importo totale di 715.000 euro che si aggiungono ai circa 240.000 già spesi. La scelta dell’impresa a cui affidare i lavori sarà presa non soltanto sul ribasso d’asta presentato ma, soprattutto, in base all’offerta qualitativa (inserimento di elementi migliorativi nel progetto, contrazione dei tempi di lavorazione, interventi di mitigazione delle lavorazioni di cantiere nei confronti dell’attività didattica). Per l’esattezza verranno riservati 20 punti all’offerta economica e 80 a quella qualitativa.
La giunta comunale ha già stanziato la somma necessaria ai lavori del blocco ovest (quello dove attualmente si tengono le lezioni), al quale si metterà mano nel 2020. Il finanziamento di 800.000 euro arriverà dall’avanzo di amministrazione di quest’anno.
Al termine dell’intervento di messa a norma antisismica, che costerà quindi circa due milioni di euro, la Redi sarà una scuola completamente rinnovata, oltre che sicura, capace di “vivere” per altri cinquanta anni (come prevede la legge). All’obiezione di un consigliere che forse si poteva ipotizzare l’abbattimento della vecchia struttura e la costruzione di una nuova Redi, il sindaco, confortato dal parere dell’ingegner Negri, ha risposto che la spesa sarebbe di 5/6 milioni di euro. Una somma che il Comune di Bagno a Ripoli non può permettersi di concentrare su una sola scuola. “Nel prossimo mandato, se sarò rieletto – ha detto Casini – intendo investire altri 10 milioni di euro sull’edilizia scolastica, interventi importanti sono previsti per le scuole di Croce a Varliano, Padule, Rimaggio e sugli asili di Bubè e Capannuccia, oltre all’ampliamento dell’asilo di Grassina che attualmente conta solo 15 posti”.