“Spiacente, ma il direttore generale, Ernesto Pellecchia, non intende rilasciare dichiarazioni in merito a quanto richiesto”: questa la mail che ho ricevuto ieri. Ernesto Pellecchia è il direttore dell’Ufficio regionale scolastico per la Toscana, è lui che decide le attribuzioni di personale alle varie scuole. La richiesta che avevo inoltrato via mail (è la procedura indicata dalla sua segreteria come unico modo per contattarlo) era di avere la sua posizione sulla lettera aperta che il personale dell’Istituto comprensivo Caponnetto aveva scritto ai genitori degli alunni, al sindaco Casini e all’opinione pubblica per spiegare le ragioni dello sciopero in programma domani, mercoledì 10 maggio (vedi articolo). Una rappresentanza di insegnanti, amministrativi e custodi manifesterà dalle 10.30 sotto la sede dell’Ufficio regionale scolastico in via Mannelli a Firenze.
L’agitazione sindacale è la diretta conseguenza della situazione alla elementare Marconi di Grassina da dove, il 3 aprile scorso, due bambini sono scappati da scuola, poi ritrovati a Firenze. I sindacati e anche la dirigente scolastica Rainaldi, denunciarono la carenza di custodi: solo due di turno al momento dell’entrata in classe degli alunni in tutto l’edificio della Marconi. Una vicenda che ha suscitato preoccupazione e polemiche fra dirigenza scolastica, genitori e Amministrazione comunale.
Senza esito il confronto tra i sindacati e l’Ufficio regionale scolastico per un aumento degli addetti e conseguente proclamazione dello sciopero.
Peccato che il massimo dirigente scolastico della Toscana, rappresentante del Ministero dell’istruzione e del merito, non senta il bisogno di spiegare agli organi di informazione le ragioni per cui non intende potenziare la dotazione di personale della scuola Marconi.
Un dirigente pubblico che rifiuta il contatto col… pubblico.