La scuola di Croce a Varliano, da tempo al centro di un acceso dibattito sull’opportunità o meno di mantenerla in funzione, ha davanti a sé ancora almeno tre/quattro anni di vita. Nell’ultima seduta del Consiglio comunale, lo scorso martedì 17 maggio, il sindaco Francesco Casini lo ha annunciato chiaramente rispondendo ad una interrogazione illustrata dalla consigliera di Cittadinanza attiva Sonia Redini anche a nome di Paolo Sartoni (M5S), Massimo Mari (Forza Italia) e Giulia Ulivi (Pd): “Richiesta informazioni relative alla situazione strutturale ed alla destinazione d’uso dell’edificio in località Croce a Varliano, sede delle scuole d’Infanzia e primaria ‘Caduti in guerra’ e ‘Fratelli Manzi’ dell’I.C. ‘Teresa Mattei’”. Redini ha sottolineato la convergenza di più voci politiche sul futuro della scuola “un patrimonio che tocca tutti”; ha ricordato che la scuola di Croce “è l’unico luogo di aggregazione della frazione” e ha chiesto se l’Amministrazione comunale ha accantonato l’idea di dismetterla.
Il sindaco Cassini ha tranquillizzato sulla situazione statica dell’edificio (nei giorni scorsi era spuntato un improvvido cartello di pericolo). “Le indagini di una ditta specializzata – ha detto il sindaco – confermano che la sicurezza dell’edificio è garantita. In estate verranno fatti lavori di sistemazione per 55mila euro. Solo nel 2020, quando sarà concluso il rifacimento della scuola del Padule, per i quali sono stati stanziati 3,5 milioni di euro, potrà essere presa in considerazione una nuova destinazione per la scuola di Croce. C’è l’ipotesi di adibirla ad asilo nido per bambini da 0 a un anno, servizio che manca nel comune, e forse ci sarà bisogno di spostare lì il centro Arabam che avrà bisogno di un restauro. L’obiettivo è comunque di considerare il piano scuola nel complesso dei suoi attuali 16 plessi e non istituto per istituto. Dovremo razionalizzare e concentrare perché sono cambiati metodi e diminuite le risorse”.