Il clima pre elettorale arma la mano dei vandali. Sui bandoni che delimitano il cantiere della Variante, a Ponte a Niccheri, lunedì scorso sono apparse alcune scritte contro il sindaco, subito cancellate tranne una. “Grassina non ti vota”, “Sindaco allora era un pesce d’aprile” (la parola pesce è sostituita dall’immagine), “Vergogna!” (questa è l’unica rimasta). Fin qui parrebbe lo sfogo cialtrone di qualche deluso dallo stop ai cantieri. Ciò che lascia perplessi, invece, è la firma: “Brigarte Rosso Verdi”, ovvero gli ultras del Grassina che in questo momento sono al settimo cielo per la prima posizione in classifica della squadra e spingono da tempo per un ritorno al campo della Casa del popolo.
Una firma che i responsabili delle Brigate Rosso Verdi sostengono sia stata usurpata. Noi non c’entriamo con le scritte contro il sindaco, dicono, la Variante non è di nostra competenza. E per quanto riguarda l’idea di riportare il Grassina a giocare sul campo della Casa del popolo, faremo valere la nostra posizione con degli striscioni durante le partite, niente scritte per strada.
Insomma in questa vicenda si intrecciano politica e tifo, ma di infimo livello. Forse c’è qualcuno che specula mescolando i mal di pancia per i lavori della Variante bloccati, i timori della Belmonte nel caso il Grassina, come pare, riaprisse un proprio settore giovanile e la smania delle Brigate Rosso Verdi di tornare a tifare per la propria squadra sulla tribuna della Cdp e non su quella del Pazzagli.
Stupisce che sotto le foto, tra i like ora tanto di moda, compaia quello della consigliera comunale Sonia Redini: indipendentemente da come la si pensi, i vandali che scrivono sui muri non possono mai essere premiati con un “mi piace”, tanto meno da una rappresentante delle istituzioni. Ma la consigliera Redini precisa che il like riguarda la dissociazione dal fatto da parte delle Brigate Rosso Verdi e non le scritte.