Lavoratori e lavoratrici dell’Istituto comprensivo Caponnetto hanno scritto una lettera aperta ai genitori degli alunni, al sindaco Casini e a tutta l’opinione pubblica per motivare le ragioni dello sciopero proclamato per il 10 maggio. L’azione sindacale è la diretta conseguenza del mancato rinforzo del personale da parte dell’Ufficio regionale scolastico, richiesta dai sindacati dopo la fuga di due bambini dalla scuola elementare Marconi, lo scorso 3 aprile (vedi articolo).
“Come avrete certamente saputo, il prossimo 10 maggio noi docenti e personale Ata della scuola saremo in sciopero e andremo a manifestare sotto la sede dell’Ufficio scolastico regionale della Toscana – si legge nella lettera -. Siamo stati costretti ad arrivare a questo a causa della chiusura totale del direttore dell’Usr, che ha ritenuto di negarci personale Ata aggiuntivo sia per l’anno scolastico in corso che per il successivo”.
“L’istituto Caponnetto lavora da anni con un numero di collaboratori scolastici inferiore a quello necessario per garantire la sicurezza e la sorveglianza soprattutto dei più piccoli – continua la lettera aperta – e questo problema è ben noto agli uffici preposti, in quanto ampiamente documentato dalla dirigente scolastica e denunciato dalle organizzazioni sindacali fin dalla scorsa estate, quando lanciarono l’allarme attraverso comunicati, iniziative pubbliche e manifestazioni”.
Così continua la missiva del personale scolastico: “Siamo consapevoli che questa nostra iniziativa causerà disagi organizzativi per le famiglie – e non è questo il nostro obiettivo – ma non avevamo altro modo: lo sciopero è l’unico strumento in nostro possesso per denunciare l’accaduto, sensibilizzare l’opinione pubblica in merito alla situazione del personale scolastico del nostro istituto e continuare a chiedere risposte e soluzioni. Vi chiediamo di sostenere il nostro impegno e di unirvi a noi nella protesta, dal momento che l’obiettivo di avere maggiore sicurezza nella scuola è volto ad assicurare una migliore esperienza scolastica a tutte le bambine e i bambini e alle loro famiglie”.
“Chiediamo infine al sindaco di Bagno a Ripoli – conclude la lettera – e ai rappresentanti delle istituzioni locali – anche loro ampiamente a conoscenza della situazione – di essere al nostro fianco, sostenerci fattivamente e intervenire per quanto di loro competenza, al fine di raggiungere l’obiettivo comune di fare della scuola un’esperienza significativa e all’altezza delle aspettative della comunità di questo territorio”.