Scelti i tre professionisti che faranno parte della Commissione paesaggio per il quinquennio 2016-2021. La nomina è avvenuta nel corso dell’ultimo Consiglio comunale in base ad una lottizzazione politica che credevo scomparsa. La Commissione deve dare il parere, vincolante, di conformità sui progetti in aree con vincolo ambientale. I tre sono stati scelti fra una mini rosa di quattro candidati “sopravvissuti” alla selezione tra i 27 che avevano inviato il curriculum (il compenso per i componenti della Commissione e pari a quello dei consiglieri comunali: 30 euro lordi a seduta). La nuova Commissione paesaggio è formata dagli architetti Daniele Desii e Bruno Francini, indicati dal gruppo del Pd per la maggioranza, e dall’architetta Paola Perretti, indicata dal consigliere di Forza Italia, per l’opposizione. Gli altri consiglieri di opposizione (Cittadinanza attiva e M5S) sono usciti dall’aula non partecipando alla votazione. Un modo per protestare contro il poco tempo avuto per esaminare le candidature.
Il problema è sorto per alcuni file inviati dal Comune che i consiglieri non hanno potuto aprire per un disguido di posta certificata e firma digitale. Il presidente del Consiglio Francesco Conti ha deciso comunque di procedere alla votazione: “Mi sono preso la responsabilità di lasciare i punti all’ordine del giorno anche se ci sono state difficoltà e ritardi nella ricezione dei documenti. Ma erano depositati agli uffici e c’era il tempo per valutarli”. Un’interpretazione un po’ rigida. Magari avrebbe potuto tenere conto del fatto che sia Paolo Sartoni (M5S) che Sonia Redini (Cittadinanza attiva) (nella foto) sono entrati in Consiglio solo da poco tempo e forse ancora non conoscono a menadito ogni meccanismo. La linea di Conti è stata sposata anche dal capogruppo Pd Andrea Bencini: “In futuro si faccia più attenzione nell’invio dei documenti, ma le prerogative dei consiglieri non sono state violate e occorreva rispondere alle attese dei cittadini”. Il pasticcio ha riguardato anche altri due temi affrontati dal Consiglio comunale: il piano attuativo di Vallina e la variante al piano attuativo di Villa la Massa con contestuale variante al regolamento urbanistico. Anche in queste due votazioni i consiglieri di Cittadinanza attiva e M5S sono usciti dall’aula per protesta.