Per qualcuno è il luogo del primo bacio. Per altri il balcone da cui si ammiravano “i fochi” di San Giovanni. Per altri ancora il luogo di mille giochi. All’Antella, se si parla del “leccio del Ginori”, che domina dalla collina di Belmonte, si evocano ricordi, emozioni, storie di alcuni decenni fa. Dalla metà degli anni Ottanta è confinato all’interno di una proprietà privata e non più raggiungibile.
Ora un gruppo di antellesi doc ha deciso di costituirsi in associazione per tentare di rivitalizzare l’albero secolare (pare abbia circa cinquecento anni) e il luogo a cui tutta la frazione è particolarmente affezionata.
“Nella scorsa primavera i terreni sui quali cresce anche il leccio, complessivamente cinque ettari coperti soprattutto da olivi, l’osservatorio e la cappellina (che contiene un prezioso affresco di Domenico di Michelino, allievo del Beato Angelico) – spiega il fotografo paesaggista Andrea Rontini, uno dei promotori dell’associazione – sono stati lasciati in eredità alla Misericordia di Firenze dalla signora Donella Torrigiani, defunta a marzo. Abbiamo saputo che la Misericordia intende vendere questo patrimonio. Così abbiamo intenzione di chiedere alla confraternità un incontro per capire se è possibile arrivare ad una cessione, magari una donazione, della piccola parte di terreno su cui sorge il leccio, circa 1.900 metri quadrati, alla comunità dell’Antella, affinchè possa riappropiarsene. Sarebbe bello se quel luogo potesse tornare ad avere per le nuove generazioni il valore che ha avuto per noi quando eravamo ragazzi”.
L’associazione si chiama “Amici del leccio di Belmonte”, conta già una quindicina di aderenti ed è aperta a tutti coloro che hanno a cuore le sorti del grande albero. Fra i soci fondatori, oltre a Rontini, Fabrizio Marcucci, Alfredo Paoletti, Sauro Venni e Marco Ducci.
L’associazione avrebbe lo scopo anche di prendersi cura del leccio che nel corso degli anni ha perso la sua rigogliosità. La grande chioma si è quasi dimezzata. Nel luglio scorso un sopralluogo della Forestale ha appurato che il leccio di Belmonte merita di essere inserito nell’elenco degli alberi storici della Toscana. Una analoga richiesta era venuta anche dal Consiglio comunale di Bagno a Ripoli che, nell’aprile dello scorso anno, aveva approvato una mozione nella quale si impegnavano sindaco e giunta a promuovere l’aggiornamento del censimento degli alberi monumentali presenti sul territorio.