Con l’accusa di furto aggravato, per aver rubato e messo all’asta online locandine di film hollywoodiani firmate dall’artista Nano (Silvano) Campeggi, un imprenditore versiliese di 77 anni è stato condannato a un anno di reclusione. Dovrà anche versare una provvisionale di 60mila euro alla vedova dell’artista, Elena, Renzoni, che si era costituita parte civile.
Dopo la morte del pittore, nel 2018, la vedova incaricò un esperto di fare un inventario delle opere conservate nella villa di Bagno a Ripoli. Scoprì che mancavano 144 bozzetti e presentò denuncia. I carabinieri accertarono che undici bozzetti erano stati messi in vendita on line e risalirono al venditore attraverso il nickname recuperando quasi tutte le opere (vedi articolo).
A finire al centro delle indagini fu l’imprenditore, che in passato aveva conosciuto l’artista per motivi professionali ed era stato incaricato dalla vedova di riordinare la corrispondenza di Campeggi, nell’abitazione di Bagno a Ripoli. Insieme a lui era stato indagato anche il figlio che è stato assolto.