Ecco i consigli dell’avvocato ripolese Andrea Bencini sulla procedura da seguire per la rottamazione delle cartelle di Equitalia, appena entrata in vigore.
Il 7 ottobre scorso è entrata in vigore la cosiddetta rottamazione delle cartelle di Equitalia in forza di quanto previsto dall’art. 6 del decreto legge n. 193 del 22 ottobre 2016 in corso di conversione da parte del Parlamento.
I contribuenti interessati potranno accedere alla sanatoria fino al 23 gennaio 2017 presentando l’apposito modello predisposto da Equitalia ed estinguere i propri debiti con il fisco senza corrispondere le sanzioni per il mancato pagamento, gli interessi di mora e le sanzioni aggiuntive. Saranno pertanto dovuti soltanto l’importo del debito originario affidato all’agente della riscossione (Equitalia) comprensivo degli interessi legali e le somme dovute a detto ente a titolo di aggio e di rimborso spese.
Il pagamento del dovuto potrà avvenire in unica soluzione o in un numero massimo di 4 rate: in ogni caso le prime due rate dovranno essere ciascuna pari ad un terzo delle somme dovute, mentre le ultime due pari ad un sesto. Inoltre il pagamento della terza rata dovrà avvenire entro il 15 dicembre 2017 mentre quello della quarta rata entro il 15 marzo 2018.
Le cartelle per cui si potrà chiedere la rottamazione sono esclusivamente quelle relative ai ruoli emessi dal 2000 al 2015 e sono previste le seguenti esclusioni:
a) le somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato
b) i crediti derivanti da pronunce della Corte dei Conti
c) le sanzioni derivanti da condanne penali
d) le sanzioni per violazione del Codice della Strada (per quest’ultime sarà possibile tuttavia accedere alla procedura di rottamazione limitatamente agli importi dovuti per interessi)
Resta in ogni caso salva la possibilità per i contribuenti di richiedere il tradizionale pagamento dilazionato, ma in questo caso andranno corrisposti anche gli interessi moratori e le sanzioni. Potranno accedere alla procedura di rottamazione anche i contribuenti che hanno già in corso dilazioni.
Si stima che il risparmio per i contribuenti potrà oscillare fra il 30 ed il 50% del debito complessivamente dovuto.
Come detto si tratta di un decreto legge che, seppur immediatamente operativo, potrà subire modifiche a seguito della conversione in legge.
Avvocato Andrea Bencini
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