E’ stato battezzato “Rinascimento Mondeggi”. Oggi nei locali della villa medicea sulla collina tra Antella e Grassina, la consegna delle chiavi alle ditte incaricate di aprire i cantieri e ridare un futuro all’intera tenuta. Termine previsto dell’intervento: fine 2026. Il sindaco metropolitano Dario Nardella e il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini hanno sfoderato i sorrisi dei giorni migliori di fronte alla conclusione di un iter complesso che comporta un investimento di 57 milioni di euro.
Nell’occasione il progetto di rigenerazione territoriale della Tenuta di Mondeggi è stato illustrato nei dettagli. Erano presenti anche i rappresentanti dei Comuni di Impruneta, Greve in Chianti, Figline e Incisa Valdarno e i tecnici della Metrocittà che seguiranno gli interventi di riqualificazione.
“Un progetto di rigenerazione urbana, che parte da un sogno, oggi diventa realtà. È da circa una ventina d’anni che questo complesso così bello dal punto di vista storico, architettonico e anche ambientale è stato lasciato purtroppo abbandonato ha detto Nardella -. Per la prima volta abbiamo un progetto complessivo di rigenerazione di questa area di 170 ettari che comprende le zone agricole, sei case coloniche e la villa medicea”.
“Abbiamo anche sperimentato con l’università di Firenze un modello innovativo con la comunità residente di Mondeggi bene comune con la quale per tanti anni vi sono stati rapporti conflittuali – ha spiegato Nardella – Si è trovata un’un’intesa che prevede la costituzione di un associazione culturale con la possibilità che questa possa poi gestire una parte consistente di questi spazi, incluse le attività agricole. La villa mediacea sarà invece il fulcro di una serie di attività culturali, educative, formative e anche sociali. Dunque possiamo parlare del rinascimento di Mondeggi. Uno dei più importanti traguardi raggiunti nei dieci anni di governo della Città Metropolitana. Mondeggi ora avrà un futuro, per coloro che l’hanno frequentata in questi anni, per la comunità di Bagno a Ripoli e per tutta l’area fiorentina e toscana. Per questo abbiamo previsto di realizzare una Fondazione che si occuperà della gestione della villa e di tutte le attività connesse”.
“È una giornata storica per Mondeggi, per Bagno a Ripoli e per tutta la Città Metropolitana di Firenze – ha commentato il sindaco Casini -. Inizia il recupero di un patrimonio straordinario, un recupero rurale, paesaggistico, culturale, artistico ma anche sociale. Mondeggi è un luogo amato a cui la cittadinanza tiene moltissimo. Per quindici anni è stato tuttavia un problema, di abbandono e anche di legalità. Oggi, grazie al gioco di squadra tra istituzioni, università, progettisti e al dialogo costruttivo, si volta finalmente pagina”.
Per l’università di Firenze erano presenti gli autori della pubblicazione appena uscita e disponibile in download gratuito (https://books.fupress.com/catalogue/mondeggi/13659) “Mondeggi. Rigenerazione sociale, culturale e agricola per una Città Metropolitana sostenibile”, scritto a quattro mani da Mario Biggeri, Giuseppe De Luca, Andrea Ferrannini, Carlo Pisano.
Il gruppo di lavoro dei Dipartimenti di Architettura e di Scienze per l’Economia e l’Impresa dell’Università degli Studi di Firenze, ha spiegato come il progetto miri ad aumentare le opportunità sociali ed economiche delle persone che abitano e abiteranno l’intero territorio metropolitano, nel pieno rispetto dell’ecosistema ambientale e delle risorse naturali, con una particolare attenzione ai giovani.
“Oggi come Aps Mondeggi Bene Comune siamo stati invitati alla posa della prima pietra dei lavori che nel corso dei prossimi anni porteranno alla ristrutturazione di tutti i casolari e della villa di Mondeggi – affermano i rappresentanti dell’associazione -. Oggi siamo qui grazie al fatto che undici anni fa abbiamo costruito intorno a questa tenuta un progetto agricolo, politico e sociale, di fatto il nostro percorso che ha previsto anche l’occupazione e la gestione della tenuta come Bene Comune ha impedito la svendita di questo patrimonio pubblico. Abbiamo deciso di accettare questo invito perché abbiamo un’idea precisa di futuro che vogliamo vedere realizzarsi: Mondeggi deve rimanere un Bene Comune gestito insieme a tante realtà del territorio attraverso le pratiche della democrazia di base, dell’agroecologia e della solidarietà sociale. Purtroppo vediamo che la politica conosce solo il tempo presente senza preoccuparsi di ciò che sarà. Noi abbiamo i piedi nel passato, il cuore nel presente e la testa nel futuro!”.
Gli interventi sono stati suddivisi in cinque lotti:
1 – Case coloniche di Cerreto e Rucciano aggiudicato all’Impresa MAR. SAL. RESTAURI S.R.L., Napoli – Responsabile del Procedimento Ing. Gianpaolo Cianchi. Progettazione definitiva ed esecutiva RTP Arch. Angela Zattera, Direttore dei lavori Geom. Daniele Brunori (Città metropolitana);
2 – Case coloniche di Sollicciano e Conte Ranieri aggiudicato all’Impresa E.CO.RES. Srl – Afragola – Responsabile del procedimento Ing. Carlo ferrante. Progettazione definitiva ed esecutiva e Direzione Lavori EXUP s.r.l.
3 – Case coloniche Pulizzano, Cuculia e annesso capannone aggiudicato all’Impresa Guttoriello Costruzioni Srl, Teano (CE), – Responsabile Unico del procedimento Ing. Maria Teresa Carosella. Progettazione definitiva ed esecutiva e Direzione Lavori RTP Arch. Antonio Marcon;
4 – Villa, casa del giardiniere, cappella e aggiudicato all’RTI con mandataria Salvatore Ronga S.r.l., Salerno – Responsabile del procedimento Arch. Alberto Migliori. Progettazione definitiva ed esecutiva e Direzione Lavori RTP HYDEA s.p.a.;
5 – Strade e invasi aggiudicato all’RTI con mandataria La Calenzano Asfalti S.p.A., Calenzano – Responsabile Unico del Procedimento Arch. Riccardo Maurri. Progettazione definitiva ed esecutiva e Direzione Lavori RTP ABACUS s.r.l..
Progetto finalmente rivalutativo e che nelle sue intenzioni vuole mantenere il passato guardando al futuro…tutto molto bello!
Scorrendo però i nomi delle ditte incaricate della totale riqualificazione dell’area e ristrutturazione degli edifici, leggo che sono tutte società Campane. Solo una società appaltante non lo è, ma si occuperà solamente delle strade e degli invasi.
Con questo, lungi da me qualunque retro pensiero…, ma sorge spontanea la domanda come non sia stato possibile che, per un’iniziativa di recupero territoriale e culturale così importante per la Città Metropolitana e per il Comune di Bagno a Ripoli, non sia stato possibile individuare delle società sul territorio a cui affidare i lavori.
Qualche punti interrogativo rimane.
Sarebbe gradita una risposta, cordiali saluti
Ferruccio Lotti
E come avrebbero dovuto fare ? Un bando speciale?
Gli appalti di questo importo prevedono gare a livello nazionale, talvolta europeo, chi ottiene il punteggio più elevato si aggiudica i lavori. Sarebbe preoccupante se si potesse scegliere in modo soggettivo a chi dare gli appalti dei lavori pubblici, non crede?